Per rilanciare e scongiurare la chiusura di un servizio sociale fondamentale per tutta la comunità, l’Amministrazione ha avviato un percorso condiviso ed approvato dalla cittadinanza. Agli attivisti del “Collettivo Bujanov”, che l’Amministrazione ha sempre sostenuto ed ospitato dal 2003, sono state proposte soluzioni alternative per continuare a portare avanti la loro attività culturale
La farmacia comunale e l’ambulatorio medico a Vacchereccia rischiano seriamente la chiusura e la comunità potrebbe perdere un servizio di vitale importanza, soprattutto per le fasce sociali più deboli come i malati e gli anziani. Al fine di valorizzare e scongiurare questi due servizi sanitari fondamentali per i cittadini, l’Amministrazione ha avviato un percorso che porterà al trasferimento dei locali nella ex scuola che, essendo situata lungo la Strada Provinciale 13, ha indubbiamente maggiore visibilità e fruibilità. La conferma della necessità di effettuare questa operazione in tempi rapidi, è arrivata durante l’ultima verifica di Farmavaldarno, la scorsa primavera, società titolare della Farmacia, che ha sottolineato come i risultati ottenuti del presidio di via del Progresso siano insoddisfacenti. Situazione che è peggiorata notevolmente da quando è stata attivata una nuova farmacia a Ponte alle Forche, nel comune di San Giovanni Valdarno, ma a pochi chilometri dall’abitato cavrigliese. Nelle settimane scorse poi, il medico di base che riceve nei locali attigui all’attuale farmacia, ha deciso di ridurre l’orario di ricevimento a causa della ristrettezza degli ambienti.
La decisione di spostare Farmacia e Ambulatorio, è stata condivisa con i cittadini della frazione ed è stata presa dopo un percorso avviato dal Consiglio Comunale lo scorso 28 aprile 2017, quando è stata approvata una variante al regolamento urbanistico che prevede il cambio di destinazione d’uso dei locali di via Renzi. Pochi giorni dopo, il 30 maggio del 2017, durante l’assemblea pubblica convocata per tracciare il bilancio di metà mandato, l’Amministrazione pose al giudizio dei presenti l’ipotesi di spostare i servizi sanitari nella ex scuola e tutti diedero la loro approvazione. A fine ottobre, infine, è stato aperto un bando di evidenza pubblica per la ricostruzione dei locali.
Spostare Farmacia e Ambulatorio in via Renzi era la scelta migliore per salvare servizi di cui la frazione non poteva davvero fare a meno.
L’Amministrazione Comunale così, per trovare una soluzione, è stata costretta a spostare la sede di entrambi i servizi nei locali delle ex scuole, gli unici disponibili, proponendo al “Collettivo Bujanov”, che svolge attività culturali all’interno, alcune soluzioni alternative:
- Messa a disposizione di una serie di serate annue da organizzare nella Sala “Silvano Poggi” del Circolo Sociale di Castelnuovo dei Sabbioni;
- Archiviazione di tutte le attività di ricerca scientifica effettuate in questi anni dal Bujanov nel Fondo Archivistico del Museo Mine;
- Organizzazione di un convegno scientifico sull’attività culturale dei Collettivi Autonomi; 4. Pubblicazione di un volume biografico su Nicolaj Bujanov nel quale approfondire anche l’attività del Centro.
Per evitare strumentalizzaizioni politiche e per capire bene la storia di quest’ultimo però, è doveroso ricostruire brevemente alcuni passaggi.
L’organizzazione culturale no profit, già “Collettivo Don Chisciotte”, era nata agli inizi degli anni 2000 sulle ceneri del “Comitato Antinebbia”. Quando nel 2003 quest’ultimo lasciò la sede al Pruneto nel Comune di San Giovanni Valdarno, alcuni comuni del Valdarno tra cui Cavriglia presero l’impegno di garantire al gruppo di attivisti gli spazi per poter proseguire la propria attività culturale nel territorio.
Il Comune di Cavriglia fu l’unico ad onorare quell’impegno, indivuando i locali di proprietà comunale di via Renzi, in quel periodo abbandonati. L’Amministrazione Comunale di allora decise infatti di sostenere l’attività culturale del comitato, valorizzando anche un immobile in quel momento inutilizzato. Un sostegno che Cavriglia ha sempre garantito e mai messo in discussione anche nei 15 anni successivi, assumendosi gli oneri legati alla presenza degli attivisti in locali di proprietà e collaborando, in alcuni casi, anche all’organizzazione di vari eventi. Tra questi ricordiamo il concerto del 1 maggio, festa dei lavoratori, del 2012 quando a Vacchereccia suonò il gruppo “Celso e la barra falciante”, evento che l’Amministrazione Comunale supportò mettendo a disposizione il proprio personale per l’allestimento del palco per i musicisti.
Oggi non è affatto venuto meno di un millimetro l’apprezzamento per la lodevole attività culturale del “Collettivo”. La scelta infatti non è minimamente riconducibile a ragioni di carattere culturale, politico ed economico e non vogliamo e non accettiamo che nessuno strumentalizzi questa decisione. Nelle ex scuole non sorgeranno attività commerciali e non verranno aumentate superfici edificabili. Più volte in passato la cittadinanza di Vacchereccia aveva sollecitato il recupero di quell’immobile, ma il Comune di Cavriglia ha sempre preferito rispettare l’attività del “Collettivo”.
Oggi però, per garantire un servizio sociale-sanitario essenziale per tutta la comunità, purtroppo l’Amministrazione non ha alcuna alternativa a questa scelta.