E’ nato a Figline Valdarno il 10 settembre 1984, ma residente a Scarperia e San Piero: si tratta di un uomo di 34 anni che, alle ore 20.30 di venerdì 14 settembre, ha ucciso il proprio figlio.
L’uomo, un convivente, un informatico e un pregiudicato per reati in materia di truffe e frodi informatiche, è stato arrestato in arresto in flagranza dai Carabinieri della Compagnia di Borgo San Lorenzo.
Il tutto è stato scaturito da una lite tra l’uomo e la compagna, una 30enne impiegata, con precedenti di polizia per truffa.
L’uomo minacciava di colpire con un coltello la donna ed i loro figli: una bambina di 7 anni ed un bambino di 1 anno. La donna ha chiesto soccorso telefonico ai propri familiari, rifugiandosi sul terrazzo della cucina: lì l’uomo ha colpito la donna ed il bimbo con un coltello da cucina.
Successivamente sono giunti nell’abitazione i genitori ed il fratello della donna che, dopo aver messo in salvo la bambina, che aveva assistito ai fatti, trascinandola all’esterno dell’abitazione, hanno richiesto l’intervento dei militari dell’Arma.
A seguito delle gravi ferite riportate, perde la vita il piccolo di un anno, mentre la mamma e la figlia, immediatamente soccorse da personale del 118, sono state trasportate presso il pronto soccorso dell’ospedale di Borgo San Lorenzo, riscontrando delle “ferite da taglio alla testa e agli arti superiori” alla donna ed un “grave stato di shock” alla bambina, entrambe non in pericolo di vita.
Potrebbe esserci stato uno scatto d’ira, un raptus, connesso a una patologia psichiatrica, di cui soffrirebbe, alla base del gesto del 34enne: è questa una prima ipotesi investigativa che i carabinieri stanno seguendo per determinare il contesto in cui è maturato il delitto e individuare le cause.
Il 34enne adesso è nel carcere di Sollicciano. “E’ in stato di choc e non ricorda nulla”, dice l’avvocato Caterina Manni, difensore d’ufficio. “Mi ha solo detto – aggiunge – che aveva lavorato tutta la giornata, che poi era rientrato a casa e che si aspettava una serata calma. Sull’accaduto non si ricorda nulla”.