Un ecografo da 40 mila euro in dotazione alla Medicina Interna dell’ospedale San Donato di Arezzo. E’ un vero e proprio regalo di Natale anticipato quello che ha consegnato il Calcit questa mattina nelle mani del direttore Gino Parca.
Un nuovo gesto di generosità da parte dell’associazione, e quindi della comunità aretina, nei confronti della sanità, per un reparto che conta ogni anno 1.300 ricoveri. “E’ il più grande ed il più attivo all’interno di tutta l’area medica – spiega Parca – Ecco perché un ecografo di questo livello è utilissimo per noi e ringraziamo di cuore per la donazione”.
“Il Calcit aveva già donato anni fa un ecografo alla Medicina Interna – ricorda il presidente Giancarlo Sassoli – ma abbiamo voluto garantire continuità e sviluppo al servizio in un reparto dove l’attenzione ai malati fragili è essenziale”.
“La Medicina Interna, in modo rilevantissimo quella di Arezzo, è molto spesso la risposta più giusta per il paziente fragile, polipatologico che ha avuto una riacutizzazione – ha commentato il direttore generale Enrico Desideri – L’accesso più frequente al ricovero è infatti attraverso il Pronto Soccorso. Un ecografo di livello elevato, come quello donato dal Calcit che ancora ringrazio, permette ai medici di questa equipe di completare il percorso diagnostico, riducendo la necessità di spostamenti dei pazienti all’interno dell’ospedale”.
La Struttura Complessa di Medicina Interna del San Donato è un’Unità Operativa che svolge attività clinica di degenza ordinaria (con 30 posti letto), Day Hospital e Day Service (attività ambulatoriale complessa). Si caratterizza per il trattamento di pazienti con patologie acute internistiche (es. malattie vascolari, squilibri metabolici ed idroelettrolitici, malattie infettive), con malattie croniche riacutizzate (es. insufficienza respiratoria in broncopatie/pneumopatie croniche, scompenso cardiaco) o pazienti con patologie oncologiche. E’ riservata particolare attenzione alla gestione del paziente “fragile”, con pluripatologia e con percorsi diagnostico-terapeutici complessi.
Il percorso diagnostico-terapeutico è finalizzato alla stabilizzazione del paziente critico e alla creazione, se necessario, di un piano assistenziale capace di garantire una continuità di cura con il territorio (anche attraverso la collaborazione con l’Agenzia Ospedale-Territorio e l’attivazione di percorsi particolari per pazienti più bisognosi). Il piano viene concordato con familiari e medico di famiglia e può prevedere interventi a domicilio, oppure il passaggio in strutture a carattere riabilitativo o residenziale.
Fra le competenze particolari dei medici della UO, da segnalare quella relativa alla diagnostica ecografica: sia l’attività di ecografia internistica addominale che quella di ecografia vascolare doppler (eco-color-doppler) sono effettuate direttamente dai medici del reparto e sono rivolte sia ai pazienti ricoverati che a quelli ambulatoriali.