Dopo che nel 2015 gli Stati membri dell’Ue avevano condiviso la proposta della Commissione di rinviare la graduale eliminazione delle lampade alogene inefficienti classe “D” di due anni, si avvicina rapidamente la scadenza del primo settembre 2018 e un’indagine internazionale commissionata da LedVance sui consumatori di Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia, Svezia, Usa, Canada, Brasile e Cina ha evidenziato «una notevole disinformazione sull’imminente messa al bando delle lampadine alogene». Per quanto riguarda il nostro Paese, «In Italia il 41% degli intervistati non ne ha mai sentito parlare. Se a ciò aggiungiamo il numero di italiani che ne ha sentito parlare, ma non ha chiare le conseguenze, la cifra aumenta del 16% fino a raggiungere il 57%. Tra coloro che non sono a conoscenza del divieto, quasi la metà (47%) ha un’età compresa tra i 50 e i 60 anni e, ben più sorprendente, il 67% considera la propria conoscenza dei sistemi di illuminazione buona o almeno adeguata. Al contrario, il grado di informazione è particolarmente elevato nella fascia d’età compresa tra i 30 e i 39 anni e tra coloro con livelli di reddito ed istruzione più alti».
Eppure le tecnologie di illuminazione tradizionali compaiono ancora nella lista della spesa degli italiani: «Per esempio – si legge nella ricerca – poco meno di un terzo degli intervistati sceglie ancora lampadine alogene. Eppure, ben l’84% dei consumatori cita l’efficienza energetica, la durata e il prezzo come criteri chiave di acquisto – considerando il calo dei prezzi, l’aumento dell’efficienza e la maggiore durata delle lampadine LED, si tratta proprio dei motivi per cui passare alla tecnologia LED».
Eppure, nonostante la maggioranza degli italiani non ne sappia praticamente nulla anche se crede di saperne molto, siamo i più informati a livello europeo. Come spiega l’indagine: «L’Italia è in testa alla classifica europea: il 58% degli intervistati italiani è a conoscenza della direttiva. Francesi, tedeschi e svedesi si attestano tra il 40 e il 50%. In fondo alla classifica troviamo gli inglesi: solo il 35% ne è informato». I risultati dello studio di LedVance «mostrano chiaramente che c’è bisogno di più informazione sulla messa al bando e sulle relative conseguenze».
Anie Confindustria sottolinea che «Le lampade alogene sono molto inefficienti (classe di efficienza energetica “D”). Le nuove tecnologie come i LED offrono invece un elevato potenziale di risparmio: il consumo di una lampada alogena è spesso più di cinque volte superiore a quella di un LED ad alta efficienza energetica. La decisione di eliminare le lampade alogene dal commercio non verrà applicata alle lampade alogene direzionali, alle lampade alogene utilizzate per le lampade da tavolo e i proiettori.
Quindi, a partire dal prossimo autunno, chi non l’avesse ancora fatto dovrà cominciare a sostituire le proprie lampadine alogene e LedVance ricorda che «Il divieto riguarda principalmente le classiche lampadine alogene in vetro, non direzionali, con attacco a vite E27 o E14 che funzionano senza trasformatore, oltre ad alcune lampadine alogene non direzionali con attacco speciale (G4 e GY6.35). I rivenditori potranno tuttavia continuare a venderle fino ad esaurimento scorte – le conseguenze saranno quindi avvertite con un certo ritardo e i consumatori avranno il tempo necessario per passare gradualmente alle moderne lampadine LED». Esistono già numerose alternative LED economiche e a basso consumo energetico simili nella forma alle lampadine tradizionali. Per familiarizzare con la nuova tecnologia, in questa fase di transizione, basta verificare le seguenti informazioni presenti sulla confezione dei prodotti: La presenza della dicitura LED; Le informazioni sul wattaggio, che includono sia il “vecchio” wattaggio della lampadina a incandescenza sia il “nuovo” wattaggio della lampadina LED, il che fornisce un’indicazione indiretta del potenziale risparmio energetico; La forma: lampadina classica o faretto direzionale; L’attacco: a vite E27 o E14 oppure speciale (ad esempio G4 o GY6.35); La diffusione della luce: non direzionale (per la lampadina di forma classica) o direzionale (per i faretti); La durata: espressa in ore e anni, considerevolmente più lunga di quella delle alogene; La tonalità di luce: che può variare dal bianco caldo al bianco freddo».
Anie Confindustria sottolinea che «Il passaggio da una lampada alogena di media potenza ad un LED ad alta efficienza energetica permetterà di risparmiare circa 115 euro, considerato il ciclo di vita del LED di circa 20 anni, e di recuperare il suo costo entro un anno. I risparmi, poi, aumenteranno ulteriormente dal 2018, con i prezzi dei LED più bassi e una migliore performance dei LED stessi. Quanto ai vantaggi per l’ambiente e la sicurezza energetica, il passaggio a lampadine a basso consumo energetico dal 2018 porterà un risparmio energetico annuale pari al consumo annuo di elettricità del Portogallo (48 TWh di energia elettrica) e consentirà di risparmiare circa 15,2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 entro il 2025, pari alle emissioni generate da circa due milioni di persone all’anno. Con riferimento ai vantaggi per l’industria vi è comune accordo sul fatto che il posticipo dell’eliminazione completa delle lampadine alogene con i LED possa aiutare le imprese innovative a creare nuovi posti di lavoro nell’Ue e nel contempo proteggerà l’industria europea dalla concorrenza di bassa qualità e dall’importazione di prodotti inefficienti. Tali misure di progettazione ecocompatibile (Ecodesign) contribuiscono infatti direttamente, al pari di altre già vigenti in Europa, a ridurre i costi e migliorare la competitività fissando norme a livello europeo e ad evitare potenziali costi di conformità con 28 diversi sistemi di requisiti nazionali».
Notizia tratta dal sito www.greenreport.it