Favorire l’orientamento, l’occupazione, combattere la disoccupazione giovanile e contrastare il fenomeno dei Neet (giovani che non studiano, né lavorano), avvicinando il mondo della scuola e della formazione a quello del lavoro. Sono questi gli obiettivi del progetto “Scuola al Centro” lanciato dalla Regione Toscana nell’ambito delle politiche per l’apprendimento e l’occupabilità in sintonia con la strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e solidale. Il progetto si inserisce nell’ambito del piano di rafforzamento dei Centri per l’impiego (CPI), avviato a partire dal 2016 dopo l’assunzione delle funzioni da parte della Regione e si rivolge agli studenti delle ultime classi delle scuole medie superiori.
“La Regione pone da tempo una particolare attenzione al rapporto tra scuola, formazione e lavoro”, spiega l’assessore all’istruzione formazione lavoro Cristina Grieco. “Non a caso – continua – tra i principali obiettivi presenti nel Piano regionale di Sviluppo sono inseriti la riduzione della dispersione e la promozione del successo scolastico e formativo dei giovani toscani. E’ pertanto ineludibile mettere in campo tutti gli strumenti necessari a facilitare e sostenere l’ingresso e la permanenza dei giovani nei processi di apprendimento fino al raggiungimento dei gradi di istruzione e formazione più elevati e a supportare attraverso, efficaci azioni di orientamento, i ragazzi, le famiglie e, più in generale, i cittadini nei momenti cruciali di transizione tra scuola, formazione, università e mondo del lavoro per promuovere il pieno sviluppo della persona e delle sue potenzialità, nonché la qualificazione complessiva del capitale umano e la crescita della competitività del territorio regionale”.
Privilegiando un approccio interattivo con gli studenti, saranno realizzati incontri di due ore presso i Centri per l’impiego, durante i quali saranno affrontati diversi temi, a partire dalle prima informazione sulla funzione e sui servizi offerti dai centri, dal modo migliore di affrontare la scelta post diploma, alla definizione del proprio progetto professionale e alle tendenze del mercato del lavoro nazionale e locale e del mondo delle professioni con l’utilizzo del software “Sorprendo”. Ancora, saranno affrontati il tema delle strategie per entrare nel mondo del lavoro, la conoscenza degli strumenti e delle opportunità offerte dalla Regione ai giovani, nell’ambito del progetto Giovanisì. Le ore di orientamentio, inoltre, saranno conteggiate come ore scuola -lavoro.
“In questo progetto ideato dalla Regione – sottolinea Domenico Petruzzo, direttore dell’Ufficio scolastico regionale – i Centri per l’impiego offrono la loro rete dei servizi le cui funzioni possono contribuire a creare quel circuito virtuoso formazione-lavoro-formazione che ci consente di mantenere vivo il rapporto con i nostri studenti grazie ad una maggior opportunità di conoscenza di politiche di orientamento, che non possono essere demandate solo alle singole scuole. Gli istituti scolastici quindi potranno contare su un ulteriore strumento, messo in campo dalla Regione, che si rivolge in particolare agli studenti delle classi quinte, che si trovano ad affrontare un delicato passaggio nel loro ingresso nel mondo del lavoro o nel proseguimento degli studi”.
Il ruolo e i servizi dei Centri per l’impiego
Con il servizio di informazione e orientamento per il diritto-dovere di istruzione e formazione, previsto dalla Carta dei servizi approvata a fine 2016, i centri per l’impiego garantiscono un’attività fondamentale ai giovani che hanno abbandonato o sono in uscita dal percorso scolastico, offrendo a loro e alle loro famiglie sia accoglienza e informazione, sia azioni più complesse e strutturate di orientamento e di accompagnamento nel percorso di assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione.
La finalità generale del servizio è quella di sostenere i processi di sviluppo personale dei giovani, favorendo la ridefinizione di un progetto formativo che consenta il rientro a scuola, anche in un nuovo indirizzo, o la scelta di un corso di formazione professionale.
Il servizio attiva la presa in carico dei giovani anche in caso di segnalazione da parte degli istituti scolastici, di agenzie formative, di soggetti della rete dei servizi sociali. E’ indispensabile operare perché sia fattiva la collaborazione tra i tutor dei CPI e le scuole, affinché sia tempestivo l’intervento nei casi di abbandono e nei casi a rischio e più efficace l’azione di contrasto e di raggiungimento dell’obiettivo formativo individuato.
I numeri dei Centri per l’impiego toscani
Nel 2016 hanno avuto risposta 292.804 utenti, con l’erogazione di 971.000 politiche attive, tutte le imprese toscane sono entrate in contatto con i nostri Centri per l’Impiego, con 1.600.000 comunicazioni e 21.390 servizi specialistici per 11.503 aziende.
Circa 89 mila giovani hanno avuto accesso ai servizi dei CPI e, alla data odierna, nell’ambito di Garanzia Giovani i CPI toscani hanno preso in carico 69.162 giovani, mettendoli in contatto con il mondo del lavoro tramite i tirocini (21.557) e offrendo opportunità di lavoro (16.493 contratti di apprendistato, 6.139 a tempo indeterminato, 7.207 a tempo determinato). Circa il 74% di giovani presi in carico dai CPI ha ottenuto un’opportunità di lavoro.
Per quanto concerne i ragazzi in diritto-dovere complessivamente sono circa 2.800 i giovani che lo scorso hanno avuto accesso ai servizi di informazione e orientamento nell’ambito del diritto dovere.
I Centri per l’Impiego rappresentano il presidio istituzionale del mondo del lavoro più prossimo sul territorio ai cittadini, punto di riferimento per le persone in cerca di un impiego per la definizione di un progetto professionale di ingresso/ reinserimento nel mercato del lavoro, oltre che supporto per le imprese nella ricerca di candidati idonei a soddisfare i propri fabbisogni professionali.