Scuola, l’82% dei diplomati Its ha trovato lavoro: al Miur il monitoraggio nazionale

Nel 47,4% dei casi si è trattato di contratti a tempo determinato. Gli indeterminati sono invece il 29,8%, mentre il 22,6% sono i contratti di apprendistato. È quanto emerge dal Monitoraggio nazionale 2018 sul sistema Its presentato oggi al Miur dal sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, e dal presidente Indire, ente curatore dello studio, Giovanni Biondi. Secondo lo studio – per il quale sono stati monitorati 2.774 iscritti e 113 percorsi erogati da 64 fondazioni – l’area tecnologica con il maggior numero di percorsi conclusi è quella relativa alle nuove tecnologie per il made in Italy con 49 percorsi (43,4%). Seguono, la mobilità sostenibile con 18 (15,9%), le tecnologie per i beni e le attività culturali e Turismo, con 15 (13,3%), l’efficienza energetica con 13 percorsi (11,5%). Per quel che riguarda la prima categoria, dei 49 percorsi monitorati, 21 riguardano il sistema meccanica, 10 l’agroalimentare, 8 il sistema moda, 6 i servizi alle imprese e 4 il sistema casa. Anche sul fronte degli iscritti, diplomati e occupati l’area nuove tecnologie per il made in Italy a farla da padrone con 1.182 iscritti, 963 diplomati e 808 occupati. In totale, nel periodo del monitoraggio, i diplomati sono stati 2.193. Di questi, quelli che non hanno trovato lavoro sono 383, di questi 101 si sono iscritti all’università. E ancora, i percorsi formativi con i migliori esiti, 55 sui 64 monitorati, dal punto di vista del numero di diplomati e del tasso di occupazione a 12 mesi, hanno avuto accesso alla premialità da 13,3 milioni di euro del Fondo nazionale 2017, aumentati dalla Legge di bilancio 2018 (+ 10 milioni per il 2018, +20 milioni per il 2019 e +35 milioni per il 2020).

Le risorse della premialità dovranno essere impiegate dagli Its per realizzare un percorso formativo aggiuntivo che dovrà avere come obiettivo principale l’acquisizione da parte degli studenti di competenze correlate al Piano nazionale Impresa 4.0. Dal monitoraggio emerge che anche per l’accesso alla premialità è l’area Nuove tecnologie per il Made in Italy ad avere il maggior numero di percorsi premiati (29), la maggioranza dei quali afferisce all’ambito Sistema meccanica (18). Segue l’area Mobilità sostenibile (11 percorsi). Le Regioni con il maggior numero di percorsi premiati sono invece il Veneto (13 percorsi, il 72,2% dei percorsi monitorati), la Lombardia (11 percorsi, il 42,3% dei percorsi monitorati) e l’Emilia Romagna (7 percorsi, il 53,8% dei percorsi monitorati). I primi tre percorsi premiati sono l’Its Umbria Made in Italy-Innovazione, tecnologia e sviluppo della Regione Umbria, l’Its A. Cuccovillo-Area Nuove tecnologie per il Made in Italy-Sistema meccanico meccatronico della Regione Puglia e l’Its Meccanica, meccatronica, motoristica e packaging della Regione Emilia Romagna. “Questa è una vittoria del Paese e questi risultati lo dimostrano- ha spiegato Toccafondi durante la presentazione del rapporto- i percorsi sono aumentati del 40% dal 2013 e gli iscritti – oggi circa 10mila – sono triplicati. Abbiamo pensato ai nostri giovani e alle nostre imprese e ora, grazie anche all’aumento dei fondi (che arriveranno a 35 milioni l’anno dal 2020) possiamo dire che anche in Italia c’è un sistema non accademico professionalizzante”.

Notizia tratta dal sito www.dire.it

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