E’ stato inaugurato sabato 6 ottobre il nuovo ambulatorio di fisiopatologia esofagea all’ospedale San Donato di Arezzo.
Qui vengono studiate le malattie del tratto digestivo superiore così da avere indicazione ad eventuale terapia medica o chirurgica.
“L’ambulatorio- spiega la responsabile Elena Bongini- svolge indagini strumentali per l’approfondimento diagnostico di alcune patologie dell’apparato digerente, quali i disturbi della motilità e il reflusso gastroesofageo. E’ dotato di strumentazione all’avanguardia e permette l’esecuzione della manometria esofagea e ph-impedenzometria. Esami che fino ad oggi venivano fatti solo in centri fuori provincia. Adesso con sedute mensili visiteremo almeno cento persone all’anno”.
Manometria esofagea (HRM)
La manometria esofagea (HRM) è una metodica che permette di studiare la motilità dell’esofago introducendo in esso un catetere in grado di misurare le variazioni di pressione che si verificano nel lume dell’organo.
L’esame è indicato ogni volta che si sospetti un’alterazione della fisiologica motilità dell’esofago: questo può tradursi, dal punto di vista sintomatologico, in reflusso acido dallo stomaco, difficoltà nella deglutizione o dolore toracico. Le patologie che si individuano sono, quindi, sostanzialmente l’acalasia, lo spasmo esofageo diffuso, i disordini motori aspecifici o secondari ad altre malattie (come la sclerosi sistemica) e il reflusso gastroesofageo.
PH-impedenzometria
La pH-impedenzometria è una metodica di recente sviluppo che, rispetto alla pHmetria tradizionale, permette di misurare sia il reflusso gastroesofageo acido che non acido. L’esame consiste nell’introduzione di un piccolo sondino sterile e morbido attraverso una narice e nel suo posizionamento nell’esofago.
La registrazione dura 24 ore durante le quali il paziente non ha necessità di rimanere in ospedale, ma vi torna la mattina successiva per la rimozione del sondino.