Presentato la scorsa settimana un esposto alla Procura della Repubblica di Firenze riguardo la situazione di degrado in cui versa il Castello di Sammezzano, il parco circostante ed i vari annessi in esso presenti.
L’esposto è stato avanzato a firma di Francesco Esposito, fondatore e portavoce del Movimento Civico Save Sammezzano.
Questo il comunicato stampa del Movimento che racconta l’ennesimo tentativo di salvare il celebre castello dall’incuria e dall’abbandono.
Attraverso l’esposto la predetta Procura è stata messa a conoscenza della situazione di deterioramento e semiabbandono di Sammezzano, nonostante quest’ultimo sia assoggettato al “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, che ne impone la protezione e la conservazione. Viene altresì chiesto alla magistratura di intervenire proprio affinché sia assicurato il rispetto del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, e sia quindi garantito lo stato di tutela che la legge prescrive a favore di Sammezzano.
Protagonista di una campagna di sensibilizzazione prima nel suo genere, intrapresa dal Movimento Civico Save Sammezzano, il complesso di Sammezzano è divenuto uno dei beni culturali nostrani più amati e discussi a livello nazionale: vincitore dell’Ottavo Censimento “I Luoghi del Cuore” promosso dal FAI e Intesa Sanpaolo, unico sito italiano iscritto nella lista dei 12 beni culturali europei più in pericolo secondo Europa Nostra (la federazione pan-europea per il patrimonio culturale), argomento di 10 interrogazioni parlamentari e di una mozione regionale approvata a maggio 2016, fenomeno mediatico con all’attivo oltre 450 servizi giornalistici e radiotelevisivi ed esso inerenti e oggetto dell’attenzione di centinaia di migliaia di cittadini che ne sostengono il recupero tramite i social network e mediante le petizioni ad esso dedicate.
A discapito di quanto fatto fino ad oggi sotto il profilo civile, istituzionale e mediatico, la situazione strutturale di Sammezzano è continuata a peggiorare di giorno in giorno. Rivolgersi alla Procura della Repubblica è stato dunque un passo obbligato affinché venga finalmente garantita la salvaguardia di Sammezzano e sia quindi assicurata l’applicazione della legge che lo tutela.