Domani, domenica 22 aprile, si celebra la terza giornata nazionale della salute della donna. In Toscana, ogni azienda ha programmato eventi e iniziative specifiche, dedicati in particolare alla donna e alla sua salute. Ma più in generale, il servizio sanitario toscano dedica alla salute della donna attenzione e cura particolari in ogni momento e in ogni fase della sua vita.
“La Toscana dedica attenzione particolare alla salute della donna, declinata in tutti i settori – dice l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – Prima di tutto sviluppando la medicina di genere, che applica il concetto di diversità per garanitre a tutti, donne e uomini, il migliore trattamento possibile in funzione della specificità di genere. Voglio ricordare anche il percorso nascita, la procreazione assistita, la prevenzione oncologica. Sappiamo bene che dalla salute delle donne dipende quella dell’intera comunità, e che promuovere e tutelare la salute delle donne contribuisce a migliorare la salute di tutta la popolazione”.
La medicina di genere
Uomini e donne, sebbene soggetti alle stesse patologie, presentano sintomi, progressione di malattie e risposta ai trattamenti molto diversi tra loro. Le malattie dell’apparato osteomuscolare e alcune patologie psichiatriche, soprattutto la depressione, colpiscono di più le donne. Gli uomini, invece, sono più colpiti dai traumi. Tra le adolescenti crescono i comportamenti a rischio, come bere e fumare, che sono invece in calo tra i loro coetanei maschi. Diverso è il modo di reagire ai farmaci tra uomini e donne, ma finora i farmaci sono stati testati quasi esclusivamente sugli uomini. Ancora, le donne vivono più a lungo degli uomini, ma si ammalano di più e passano l’ultima parte della vita in condizioni peggiori degli uomini. Insomma, la salute non è neutra e anche in medicina va applicato il concetto di diversità, per garantire a tutti, donne e uomini, una reale equità e il miglior trattamento possibile in f unzione della specificità di genere.
Nel tempo la medicina ha spesso considerato la donna per i soli aspetti relativi alla riproduzione. Soltanto negli ultimi anni si è sviluppato un approccio innovativo che studia l’impatto del genere sulla salute. Regione Toscana, prima in Italia, ha istituito nel 2011, all’interno del Consiglio sanitario regionale, la “Commissione permanente per le problematiche della medicina di genere”. Composta da professionisti che operano nella sanità toscana, la Commissione ha tra i propri compiti quello di fornire raccomandazioni/linee guida su prevenzione, in un’ottica di genere, ma anche ricercare pe rcorsi ottimali per sensibilizzare e formare gli operatori sanitari verso il determinante di genere. Nel 2014 è stato poi istituito il Centro Regionale di Coordinamento della Salute e Medicina di Genere, assegnandogli funzioni di raccordo e integrazione delle azioni e delle iniziative attivate dalle strutture aziendali e dagli altri soggetti coinvolti sul territorio.
Il percorso nascita
La Regione tiene costantemente monitorati i dati sulla salute della donna, con particolare riferimento al percorso nascita e al percorso IVG (interruzione volontaria di gravidanza) attraverso le indagini epidemiologiche e di performance attivate tramite Ars (Agenzia regionale di sanità) e Laboratorio MeS (Management e Sanità) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. L’analisi di queste elaborazioni permette di indirizzare in maniera più appropriata la programmazione degli interventi regionali. Nell’ultimo anno è stata sviluppata una rilevazione sistematica dell’esperienza e degli esiti percepiti dalle donne nel percorso nascita.
Per il percorso nascita, la Regione ha programmato e attivato una serie di interventi che vanno dallo sviluppo di linee guida sulla gravidanza fisiologica e la riduzione del taglio cesareo, alle procedure di controllo del dolore nel corso del travaglio e del parto, alla formazione degli operatori.
La Toscana è la regione con il maggior numero di ospedali amici dei bambini: 9 su 26 (Montepulciano, Poggibonsi, Nuovo San Giovanni di Dio Firenze, AOU Careggi, Lucca, Massa, Borgo San Lorenzo , Pistoia, S. M. Annunziata Firenze). Durante il ricovero, il 79,7% dei neonati è alimentato esclusivamente al seno, il 12,2% in modo m isto (latte materno e latte artificiale), l’1,9% con predominanza al seno e il 5,8% con latte artificiale.
Procreazione Medicalmente Assistita (PMA)
Negli ultimi anni la Regione Toscana ha confermato la particolare attenzione ai percorsi offerti alle donne che richiedono di poter accedere alla Procreazione Medicalmente Assistita, di fatto anticipando nell’organizzazione dei servizi e nelle prestazioni e nelle tecniche offerte, modalità che sono state adottate successivamente anche a livello nazionale (per esempio la fecondazione eterologa).
Le donne immigrate
Alle donne immigrate sono stati dedicati specifici interventi, legati per esempio alla prevenzione e al contrasto delle MGF (mutilazioni genitali femminili) che hanno visto un collegamento tra servizi terrItoriali, ospedalieri e comunità straniere presenti sul territorio, per favorire la promozione della salute nel suo complesso anche attraverso iniziative di offerta attiva.
La Regione Toscana ha realizzato una serie di interventi attraverso l’AOU Meyer-Centro di Salute globale. Nell’ambito di questa convenzione è stata rafforzata la tutela, la presa in carico e l’assistenza della popolazione a rischio /portatrice di MGF, inserendo il programma di lavoro regionale sulle MGF nella più ampia visione della promozione della salute riproduttiva della donna, delle politiche di difesa e integrazione sociale della popolazione immigrata e del rispetto dei diritti delle donne e dei minori sanciti dagli atti internazionali e nazionali.
Prevenzione oncologica
L’ISPRO (Istituto per lo Studio la Prevenzione e la Rete Oncologica) conduce programmi di screening per tutte le aziende sanitarie della Toscana. Il lasboratorio ha un bacino di utenza di 850.000 donne di età 34-64 anni e rappresenta il più grande laboratorio di prevenzione oncologica sul territorio italiano per il numero di test Hpv e Pap test effettuati.
I programmi attualmente attivi sono tre: screening per i tumori della cervice uterina; per i tumori alla mammella; per i tumori del colon retto.
Vaccinazione HPV
L’infezione da HPV (Papilloma virus) è la più comune delle infezioni a trasmissione sessuale, che si può contrarre anche con rapporti non completi. Il papilloma virus può essere causa di tumore al collo dell’utero. La vaccinazione rappresenta un’arma efficace di prevenzione. In Toscana la vaccinazione contro l’HPV è gratuita per tutte le ragazze di età compresa tra gli 11 e i 18 anni. La vaccinazione è su chiamata attiva, cioè su invito diretto, generalmente tramite lettera, della Asl, o su richiesta dei genitori ai centri vaccinali dedicati della Asl.
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