L’amministratore della ditta orafa aveva denunciato inspiegabili ammanchi del prezioso metallo che stavano mettendo in seria difficoltà la società.
L’uomo aveva rappresentato ai militari che la situazione li stava portando alla liquidazione e che era profondamente preoccupato per le sorti dei dipendenti.
L’attività investigativa dei Carabinieri della Stazione di Arezzo si è concretizzata nel pomeriggio di Giovedì quando hanno fermato un operaio italiano della ditta, 50enne, all’uscita dal turno di lavoro con circa 60 grammi d’oro nascosti all’interno della bocca.
A casa del dipendente, la perquisizione ha consentito di rinvenire ulteriori 900 grammi di oro e denaro contante per 10.750 euro nascosti in alcune scatole di generi alimentari.
Sono stati sequestrati un bilancino di precisione per la pesatura del metallo prezioso e appunti su cui era annotata la cronologia dei furti, la quantità e la qualità d’oro sottratto permettendo, nell’immediato ai militari di ricondurre all’operaio un danno all’azienda quantificabile in circa 50.000 euro.
In mattinata l’uomo è stato condotto davanti al giudice del Tribunale di Arezzo per il rito direttissimo.