Abbattere le emissioni odorigene e i gas serra legati alle discariche giunte a fine vita è una passo fondamentale per rendere sia più sostenibile la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, sia per combattere l’avanzata dei cambiamenti climatici: una mission che vede in Toscana uno dei più avanzati progetti di ricerca a livello internazionale – il progetto Life RE Mida, cofinanziato dall’Ue –, tanto da risultare in questi giorni tra i protagonisti a Ecomondo, la più importante kermesse dedicata all’economia verde e circolare nell’area euro-mediterranea, in corso a Rimini.
Ieri alla sessione pomeridiana “Emissioni odorigene: dalle tecnologie di abbattimento alle nuove strategie di controllo” sono stati presentati i risultati del progetto e le linee guida sulla gestione del gas di discarica, mentre stamattina nella sessione mattutina “Valutazioni di sostenibilità nella gestione dei rifiuti” saranno presentati il risultati circa l’analisi di ciclo vita svolta sugli impianti pilota, su cui la tecnologia è stata sperimentata: la discarica Podere Il Pero, a Castiglion Fibocchi (Arezzo) e la discarica Le Fornaci a Monticiano (Siena). Domani, infine, il gruppo di lavoro di Life RE Mida prenderà parte alla zona espositiva della Commissione europea insieme alle delegazioni di altri progetti finanziati dalla comunità europea.
Tutto questo per mostrare cosa? Avviato a gennaio 2016, il progetto Life RE Mida è coordinato da un gruppo di ricerca dell’Università degli Studi di Firenze, con la partecipazione della Regione Toscana e dei partner industriali CSAI Centro Servizi Ambiente Impianti e Sienambiente. Come ricordano dalla Regione, il progetto Life RE Mida mira a mettere a punto tecnologie innovative per gestire al meglio il gas metano di discarica a basso potere calorifico, evitandone la dispersione indiscriminata: nelle discariche esaurite e in post gestione si assiste infatti alla riduzione delle concentrazioni di metano nel gas prodotto, al punto da rendere né tecnicamente né economicamente sostenibile la sua combustione ai fini del recupero energetico. Un tema centrale per il nostro Paese, che negli ultimi decenni ha affidato alla discarica buona parte dello smaltimento dei propri rifiuti: sono centinaia le discariche esaurite, in post gestione presenti in Italia.
I risultati finora conseguiti da Life Re Mida sono molto incoraggianti: le attività di monitoraggio hanno evidenziato una riduzione dell’emissione del metano contenuto nel gas di discarica fino al 90% e una drastica riduzione dei composti odorigeni fino al 70%. Centrale, in questo contesto, il ruolo dei batteri metanotrofi, con due varianti tecnologiche: il biofiltro e la biowindows (biofiltrazione). Ai batteri, che si sviluppano in determinate condizioni, è affidato il compito di abbattere il contenuto di metano – che ha un impatto sul riscaldamento globale 25 volte superiore alla CO2 – trasformandolo in anidride carbonica.
Un progetto molto promettente dunque, che sta attirando numerose attenzioni anche dal contesto sociale in cui si sviluppa. Si è concretizzata ad esempio nei giorni scorsi l’ultima tappa di un percorso avviato durante l’open day di Sienambiente, che si sta concretizzando attraverso un lavoro di documentazione video e di approfondimento degli studenti dell’Istituto Sarrocchi di Siena sul progetto europeo Life Re Mida. Dopo aver visitato la discarica e l’impianto di compostaggio di Abbadia San Salvatore, gestiti da Sienambiente, gli studenti di quinta dell’indirizzo di Scienze umane applicate del liceo Sarrocchi di Siena dovranno realizzare uno spot video e un “reportage” di documentazione per promuovere e diffondere i risultati dell’innovativo progetto finalizzato ad abbattere l’emissione di gas ad effetto serra dalla discariche esaurite. Una visita nata per illustrare agli studenti quali rifiuti vengono trattati nel sito di Abbadia in modo tale da spiegare meglio, nello step successivo, che cosa succede nelle discariche chiuse.
La prossima tappa del percorso con gli studenti del Sarrocchi è fissata per il 13 novembre quando uno staff composto da tecnici di Sienambiente e dell’Università di Firenze, interverrà nell’Istituto Sarrocchi per una lezione frontale; il 15 novembre in programma, infine, un’altra visita questa volta nel sito dove è stato realizzato l’impianto pilota: la discarica dismessa di Monticiano. A dicembre è infine prevista la chiusura del progetto, con la presentazione dei lavori degli studenti.
Articolo di Benedetta Marziali