Pubblicata la relazione annuale sullo stato della qualità dell’aria nella Regione Toscana relativa all’anno 2019. L’ozono è ancora lontano dai valori obiettivo per la protezione della popolazione e della vegetazione; Si registrano ancora alcune criticità anche per PM10 e biossido di azoto.
Il panorama che emerge dall’analisi dei dati forniti dalla rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria, insieme ai dati forniti dalle stazioni locali e all’analisi delle serie storiche, indica una situazione nel complesso positiva per l’anno 2019. L’unica criticità evidente, secondo quanto previsto dalla normativa (D.lgs 155/2010), è quella relativa all’ozono, ancora molto lontano da raggiungere il rispetto di entrambi i valori obiettivo (per la protezione della popolazione e della vegetazione). Nonostante il continuo trend positivo degli ultimi anni, ci sono ancora sporadici siti che non raggiungono il rispetto dei limiti per i due inquinanti PM10 e biossido di azoto.
Entrando nel merito dei singoli inquinanti è possibile sintetizzare la seguente situazione:
PM10: il limite massimo pari a 35 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50 μg/m3 è stato rispettato in tutti i siti eccetto presso LU-Capannori, stazione di fondo della Zona del Valdarno Pisano e Piana Lucchese presso la quale sono stati registrati 38 superamenti, mentre il limite di 40 μg/m3 come media annuale è rispettato in tutte le stazioni come negli ultimi 10 anni.
Biossido di azoto: il valore limite di 40 μg/m3 come media annuale è stato rispettato in tutte le stazioni eccetto presso FI-Gramsci, stazione di traffico dell’Agglomerato di Firenze presso la quale la media annuale è risultata pari a 56 μg/m3. Il limite massimo di 18 superamenti della media oraria di 200 μg/m3 è stato invece rispettato in tutte le stazioni dal momento che non si è verificato alcun episodio di superamento.
Ozono: è stata confermata la criticità di questo parametro nei confronti di entrambi i valori obiettivo previsti dalla normativa che non sono stati raggiunti nel 80% delle stazioni. Infatti entrambi i valori obiettivo per la protezione della popolazione e per la protezione della vegetazione non sono stati rispettati in 8 dei 10 siti di monitoraggio. Inoltre nell’arco del 2019 si sono verificati 13 superamenti della soglia di informazione, che hanno coinvolto tre stazioni: FI-Settignano, PT-Montale e LU-Carignano. La soglia di allarme per l’ozono non è invece mai stata superata.
Monossido di carbonio, Biossido di zolfo e benzene: il monitoraggio relativo al 2019 ha confermato l’assenza di criticità ed il pieno rispetto dei valori limite.
Idrogeno solforato: i valori registrati presso le stazioni della rete regionale sono ampiamente inferiori al riferimento dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), per entrambi i siti di monitoraggio. Per quanto riguarda il valore indicato per la percezione del disagio olfattivo soltanto presso il sito di PI-Montecerboli si è verificata una percentuale significativa di ore in cui è stato superato questo valore, anche se è stata nettamente inferiore agli anni precedenti.
Metalli pesanti: il monitoraggio relativo al 2019 ha confermato l’assenza di criticità ed il pieno rispetto dei valori limite per il piombo e dei valori obiettivo per arsenico, nichel e cadmio.
Rispetto ai valori indicati all’OMS, il panorama della regione Toscana risulta meno positivo per alcuni parametri per i quali i valori di riferimento sono molto più restrittivi rispetto alla normativa europea e quindi al D.lgs 155/2010:
per il PM10 nel 65% delle stazioni si sono verificati più di 3 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50 μg/m3 e nel 50% delle stazioni la media annuale è stata superiore a 20 μg/m3;
nell’87% delle stazioni la media annuale di PM2,5 è stata superiore a 10 μg/m3;
nel 100% delle stazioni la massima media giornaliera di 8 ore per l’ozono è stata superiore a 100 μg/m3;
una stazione su sette della rete regionale in cui viene misurato il benzene ha registrato una media annuale superiore al riferimento di 1,7 μg/m3 indicato come media annuale.
Differente è la situazione per altri inquinanti:
il riferimento di 200 μg/m3 come massima media oraria per il biossido di azoto, sebbene molto più stringente del limite, è rispettato nel 100% delle stazioni;
il valore guida di 20 μg/m3 della concentrazione massima giornaliera per il biossido di zolfo, anche questo molto più stringente del limite in vigore in Italia, è rispettato nel 100% delle stazioni;
monossido di carbonio e piombo, per i quali i valori di riferimento dell’OMS coincidono con i limiti vigenti, fanno registrare il rispetto nel 100% delle stazioni.
Articolo di Benedetta Marziali