Perché l’economia circolare possa concretamente svilupparsi nel nostro Paese, apportando insieme ai benefici ambientali legati a un più efficiente utilizzo delle materie prime anche posti di lavoro e incrementi nella competitività del tessuto produttivo nazionale, la prima richiesta che il mondo delle imprese rivolge al nuovo Parlamento non riguarda sussidi o incentivi, ma il quadro normativo.
È quanto emerge nell’ambito degli incontri istituzionali programmati con tutte le nuove rappresentanze parlamentari da Fise Assoambiente, l’Associazione che rappresenta le imprese che svolgono attività di igiene urbana, gestione, recupero e riciclo di rifiuti urbani e speciali ed attività di bonifica.
All’interno di questo ciclo di incontri promossi dall’Associazione con tutte le nuove rappresentanze parlamentari si è infatti svolto un primo confronto nell’ufficio di presidenza del gruppo di Forza Italia al Senato: «La nostra esigenza primaria – ha spiegato nell’occasione Elisabetta Perrotta, direttrice Fise Assoambiente – è avere un quadro normativo di riferimento certo e stabile, un modello di mercato regolato in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, capace di rispondere coerentemente con le indicazioni europee. La diffusione di una corretta cultura impiantistica, scevra da falsi preconcettiè un investimento che, oltre a determinare importanti vantaggi ambientali proprio nella direzione dell’economia circolare, può garantire un valido apporto anche in termini occupazionali. Necessitiamo – ha dunque concluso Perrotta – di risposte immediate per consentire alle nostre aziende di fare impresa, di rimanere sul mercato, di continuare a garantire con le proprie esperienze e con le proprie strutture una concreta opportunità di rilancio dell’economia generale e specifica del Paese».
A fronte di queste esigenze la presidente Anna Maria Bernini, a nome del gruppo di senatori, ha espresso grande interesse verso le problematiche e le richieste di un settore definito come “strategico” per l’economia del Paese, confermando il suo impegno a promuovere in ambito parlamentare una semplificazione del quadro normativo che regolamenta il settore ambientale e per garantire al Paese un sistema di impianti moderni ed ecologicamente sostenibili, come hanno già fatto i principali paesi europei. L’auspicio è naturalmente che si passi dalle dichiarazioni d’intenti ai fatti, dato che mentre i convegni e le parole di apprezzamento per l’economia circolare si moltiplicano, da una legislatura all’altra la tanto invocata semplificazione ancora non si vede.
Notizia tratta dal sito www.greenreport.it