Provincia di Arezzo, Prefettura: incidenti in diminuzione con una media di mille l’anno. Al via a controlli di prevenzione

Nei giorni scorsi si è tenuta, presso la Prefettura di Arezzo, una nuova riunione dell’osservatorio per la sicurezza stradale e la prevenzione dell’incidentalita

Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i dati relativi all’incidentalita’ riferiti all’intero territorio provinciale elaborati dall’osservatorio della mobilita’ della Provincia di Arezzo nell’ambito del progetto Sirss (Sistema integrato regionale per la sicurezza stradale) che, attraverso un sistema informatico statistico di geo-referenziazione dei sinistri con danni alle persone, offre un importante strumento conoscitivo per tutti gli addetti alla sicurezza stradale.

Il report ha focalizzato la propria attenzione sul biennio 2016-2017 e sul primo semestre del 2018: dall’esame risulta una generale diminuzione del fenomeno dell’incedentalita’. Nel 2017 sono stati censiti 1065 incidenti stradali, valore in leggera diminuzione rispetto ai 1100 sinistri del 2016 e comunque sempre minore dei 1092 incidenti del 2015 e dei 1168 incidenti del 2014. Per cio’ che riguarda gli esiti, resta purtroppo significativo il tributo versato in termini di vite umane, anche se i deceduti nel 2017 sono stati 24 rispetto ai 28 del 2016, ai 23 del 2015 ed ai 30 nel 2014. Trend in diminuzione si registra per le persone ferite: 1461 nel 2017, a fronte dei 1536  del 2015, dei 1570 del 2015 e dei 1697 del 2014.

Dall’analisi del fenomeno si segnala un incremento dei sinistri mortali nel periodo da aprile a luglio ed una concentrazione dell’incidentalità mortale nelle giornate del sabato e della domenica soprattutto, nelle ore notturne. La maggior parte dei soggetti coinvolti sono stati i conducenti, seguono i passeggeri anteriori, quelli posteriori e i pedoni. E’ emersa anche la costante vulnerabilità dei veicoli a due ruote. I centri urbani con più alta densità abitativa e con maggiore tasso di circolazione veicolare e le principali arterie stradali, urbane ed extraurbane, sono lo scenario ove si sono concentrati i sinistri. La maggior parte dei deceduti nel 2017 si sono registrati sulle strade urbane e la strada con maggiore numero di sinistri mortali è risultata la regionale 71.

Tra le cause degli incidenti, i fattori comportamentali dei conducenti sono i maggiori responsabili dei sinistri: eccesso di velocita’, guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, mancato utilizzo del casco, delle cinture di sicurezza e dei seggiolini per bambini, la distrazione dovuta all’uso del telefono cellulare alla guida, assenza di revisione dei veicoli; nel settore dell’autotrasporto il mancato rispetto dei tempi di guida e di riposo. Fra le cause dei decessi, numerosi sono stati gli investimenti di pedoni, gli scontri frontali laterali, gli scontri laterali, la fuoriuscita dalla sede stradale. Per quanto concerne il primo semestre del 2018, il dato parziale riferisce che gli incidenti finora censiti sono stati 399, 543 i feriti e 5 i deceduti.

L’osservatorio alla luce della riflessione congiunta che è stata svolta sui dati rilevati, ha condiviso l’esigenza di continuare nell’azione strategica di prevenzione e contrasto attraverso un rafforzamento dell’ attività di controllo e di presidio per aumentare l’efficacia preventiva e repressiva delle condotte di guida maggiormente pericolose.
In particolare:verranno organizzate specifiche “giornate dedicate ai controlli mirati su alcune tematiche” come ad esempio “giornata delle cinture di sicurezza”, o della “distrazione alla guida da apparecchi telefonici”. E’ stata condivisa l’esigenza di programmare i servizi per renderli più ramificati e coordinati.
Ciò consentirà anche di garantire una maggiore copertura delle principali arterie stradali e di realizzare un impiego razionale delle risorse organiche e strumentali in dotazione.

Particolare apprezzamento è stato espresso anche per le iniziative di educazione alla sicurezza stradale ed alla legalità programmate presso le istituzioni scolastiche del territorio, quali percorsi formativi finalizzati a diffondere, soprattutto tra i giovani e le famiglie, la consapevolezza per i rischi connessi all’assunzione di alcol, di stupefacenti ed, in genere, al mancato rispetto delle ordinarie norme di comportamento alla guida dei veicoli, dei ciclomotori e delle bici.”

Articolo di Benedetta Marziali

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