L’amministrazione PD sangiovannese getta la spugna e si inchina al volere di Publiacqua, tradendo ancora una volta il referendum del 2011.
Il gestore del servizio idrico ha chiesto di prorogare fino al 2024 la concessione con scadenza al 2021.
Tutto questo per una misera contropartita che verrà “barattata” il 4 dicembre p.v. e cioè investimenti che dovevano già essere fatti negli anni passati (la concessione con publiacqua è datata 2002 e nei soli ultimi 10 anni sono stati stimati minor investimenti per circa 167 milioni di euro) e il blocco delle tariffe, come se non fossero già alte dopo gli aumenti degli anni passati!
Peccato che la Giunta PD sangiovannese non si opporrà alla proroga, dimostrando ancora una volta l’assenza di coraggio nel difendere i diritti dei sangiovannesi.
Perché un gestore che opera senza concorrenza reale e che tra i “suoi” 6.715 km di rete acquedotto 2017 ha perdite reali che oscillano tra il 38,8% del 2015 e 37,9% nel 2017 (fonte AIT) che ovviamente paghiamo noi, una domanda dovrebbe farcela nascere. Oltre alle perdite idriche ci sarebbe da entrare nel merito delle varie interruzioni del servizio, sulla qualità acqua erogata, sull’adeguatezza del sistema fognario e sulla qualità dell’acqua depurata, nonostante gli utili oscillano tra i 29 milioni del 2015 e i 24 milioni del 2017 (i più alti in assoluto tra i gestori toscani).
“Non capiamo perché l’amministrazione PD debba seguire il sindaco della città fiorentina Nardella nelle proprie scelte. Prima l’area metropolitana, poi il MUSE e adesso la proroga a Publiacqua“.
“Abbiamo provato a fermarli – spiega Tommaso Pierazzi capogruppo del Movimento 5 Stelle – ricordando loro che questa proroga è assurda perché nel contratto di governo c’è inserita la ripubblicizzazione dell’acqua voluta fortemente dal movimento 5 stelle, proprio per applicare la volontà popolare del referendum del 2011. Con la legge firmata dalla deputata 5 stelle Federica Daga, toglieremo ogni forma di lucro sulla gestione dell’acqua, a beneficio di tariffe più eque e investimenti reali. Nella nostra proposta di legge si trova il no al prolungamento delle concessioni che a quel punto scadranno tutte alla fine del 2020. E’ chiaro quindi che se la concessione avrà una proroga, al momento che scadrà nel 2020 dovremo riconoscere all’azienda il mancato guadagno dal 2020 al 2023. E’ un “suicidio” economico fare la proroga oggi!
“Infine – conclude Tommaso Pierazzi – con questa scelta ci isoliamo ulteriormente da tutto il Valdarno. La Giunta di Cavriglia e Montevarchi hanno già espresso parere contrario alla proroga nei propri consigli comunali, diversamente da san giovanni dove il PD ha votato a favore.
Altro che capitale del Valdarno, se continuiamo così saremo la periferia di qualsiasi provincia”