Dopo che gli anni dal 2015 al 2017 sono stati quelli con il primo trimestre piu’ caldo in assoluto, anche il 2018 si inserisce nella top ten collocandosi al sesto posto con una temperatura registrata sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,74 gradi celsius rispetto alla media del ventesimo secolo. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della giornata della Terra (Earth day) che si festeggia in tutto il mondo il 22 aprile, sulla base delle rilevazioni Noaa dal 1880, dalle quali si evidenzia che il primo trimestre 2018 ha fatto registrare temperature record in Nuova Zelanda, estremo oriente Russo, Asia meridionale e Australia del sud.
La conferma della tendenza al surriscaldamento a livello globale viene purtroppo dal fatto che – sottolinea la Coldiretti – il discorso non cambia se si considerano gli anni interi con il 2017 si che è classificato al terzo posto tra gli anni piu’ caldi sul pianeta preceduto dal 2015 e dal 2016 che è stato il piu’ bollente.
La situazione è preoccupante anche in Italia con il 2017 al sesto posto tra gli anni piu’ caldi dal 1800 con una temperatura che è risultata di 1,16 gradi superiore alla media del periodo di riferimento, a conferma delle anomalie climatiche in corso secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr che rilevano le temperature da 217 anni.
Nella classifica degli anni piu’ caldi ci sono infatti nell’ordine – precisa la Coldiretti – il 2015, il 2014, il 2003, il 2016, il 2007, il 2017, il 2012, il 2001, poi il 1994, il 2009, il 2011 e il 2000.
Il problema del riscaldamento globale – sostiene la Coldiretti – riguarda tutti ed è possibile contribuire anche personalmente a fermare gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici con stili di vita piu’ responsabili. Una attenzione che si sta imponendo sulle tavole con 4 italiani su 10 che nei loro acquisti alimentari pongono maggiore attenzione all’ambiente secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.
Notizia tratta dal sito www.dire.it