“Se il genitore ha un comportamento infantile perde di credibilità. Un conto è giocare con il figlio ad una partita di pallone o di carte, un altro è mettersi in concorrenza e diventarne l’antagonista. Il figlio può anche perdere la partita, ma finisce per squalificare il genitore poiché non lo vede più come un modello da seguire ma come un modello con cui competere. Questo è un comportamento infantile”. Così Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva, interviene a ‘UnoMattina in Famiglia’ sulle relazioni genitori-figli.
Sempre più spesso si vedono genitori simili all’immagine dei propri figli per non sentirsi vecchi o per essere più complici, e figli che sentono i genitori come loro pari. “Nessuno vuole invecchiare, ma una donna o un uomo di 50 anni non possono competere con ragazzi di 18 anni. Sono portatori di età e di bellezze differenti”, continua Castelbianco.
“La contraddizione di fondo a cui assistiamo è che molti genitori tendono ad adultizzare i loro figli già dall’età di 8 anni- commenta lo psicologo- e questi ultimi cercano allora di essere alla pari. Si stanno perdendo i ruoli. Il genitore deve contare per quello che è e non per quello che può sembrare al figlio”.
Un capitolo a parte riguarda le separazioni conflittuali, quando i genitori cominciano a contendersi i figli in maniera brutale.
“Vediamo adulti che scendono a compromessi con qualunque cosa, a partire dai figli. Non li educano al profondo riconoscimento della figura genitoriale quale modello che spiega loro che la vita è fatta anche di doveri. Spesso le coppie si separano e gli ex coniugi finiscono per cercare partner molto più giovani. La situazione si è complicata- conclude lo psicoterapeuta- i matrimoni finiscono molto facilmente ed è importante che la coppia genitoriale mantenga, soprattutto durante e dopo le separazioni e i divorzi, il buon senso affinché i figli possano vivere e crescere in maniera equilibrata”.
Notizia tratta dal sito www.dire.it