Migranti a scuola: i richiedenti asilo tornano sui banchi del Vasari

Dopo il successo della sua edizione sperimentale 2015 e di quella del 2016, il progetto di inserimento scolastico promosso dal Comune e rivolto ai richiedenti asilo ospiti a Figline e Incisa Valdarno è stato riproposto anche quest’anno.

Da mercoledì scorso, infatti, 8 migranti sono entrati a far parte delle classi di enogastronomia e sala dell’indirizzo Alberghiero e di quello Agrario dell’Istituto Vasari di Figline. Ma con una novità: l’adesione al progetto di due nuovi Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) presenti sul territorio. Oltre alla Cooperativa sociale il Cenacolo di Firenze e all’Istituto Vasari hanno infatti firmato il Protocollo d’intesa che dà operatività al progetto anche la Diaconia di Firenze e la Cooperativa Cristoforo di Pontassieve, rispettivamente in qualità di gestori dei Cas di Via Giovanni XXIII a Figline e di Poggio alla Croce.

Anche per l’anno scolastico 2017-18 lo scopo è quello di inserire i richiedenti asilo in percorsi scolastici professionalizzanti, in modo da favorire la la comprensione linguistica italiana e inglese, la socializzazione, l’inclusione sociale e l’acquisizione di competenze spendibili in futuro nel mondo del lavoro.

Per Figline e Incisa Valdarno l’inserimento scolastico dei migranti rappresenta un’attività integrativa di un percorso di integrazione parallelo, ribattezzato Progetto Migranti, che già dal 2015 prevede che i richiedenti asilo di Figline e Incisa svolgano attività di volontariato accanto alle associazioni del territorio, all’ufficio Servizi Sociali e all’ufficio Ambiente del Comune. Da 3 anni, quindi, i richiedenti asilo si rendono disponibili a ricambiare l’accoglienza ricevuta effettuando a titolo gratuito lavori di manutenzione su aree verdi della città, in qualità di soci dell’associazione di volontariato “Il Giardino”.

“Quest’anno siamo riusciti ad ampliare questo progetto, coinvolgendo tutti i gestori dei CAS presenti sul territorio comunale e offrendo così ai migranti ospitati sul territorio non solo l’opportunità di formarsi, di apprendere al meglio la lingua italiana e di acquisire nuove competenze professionali ma anche di interagire con la comunità che li ha accolti e di favorire la loro integrazione in città – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Figline e Incisa Valdarno-. Siamo partiti nel 2015, con l’inserimento di alcuni richiedenti asilo in classe, e abbiamo replicato nel 2016, riuscendo a organizzare incontri in cui i profughi hanno testimoniato la loro esperienza di migrazione. Il risultato è stato quello di avvicinarli ai loro compagni di classe e far nascere delle belle amicizie, che si sono rafforzate fuori dall’orario scolastico, centrando uno degli obiettivi progettuali: leggere i cambiamenti sociali e le differenze culturali come opportunità e non come criticità”.

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