Approvato a maggioranza l’ordine del giorno presentato in consiglio comunale dai gruppi di Montevarchi in Salute, Prima Montevarchi, Forza Italia e Lega Nord per “una mensa che diventi un servizio pubblico essenziale”
“Una discussione -affermano i capigruppo di maggioranza – che voleva portare un contributo concreto, il più ampio possibile, su una questione che doveva investire anche il livello regionale e nazionale, considerato il clamore suscitato dalla vicenda di Montevarchi. Invece, con stupore, abbiamo assistito all’assenza in aula di quasi tutta l’opposizione vista l’ora tarda raggiunta. Ne abbiamo dedotto che sia stato più interessante per loro avere alimentato la strumentalizzazione politica pre-campagna elettorale che il confronto costruttivo in consiglio comunale. Per questa opposizione è stato meglio cercare di fomentare le piazze della protesta, rimaste però deserte, che chiedere ai consiglieri regionali o ai parlamentari della Repubblica di non limitarsi alle interpellanze, ma intervenire con una modifica alla legge per rendere la mensa un servizio garantito a tutti. Per fortuna questo modo di intendere la politica non ci appartiene. Abbiamo constatato il rifiuto di discutere per ridurre la questione alle urla e alla confusione. La legge del 1983 è chiara: le mense scolastiche sono un servizio a domanda individuale; ciò significa che non è obbligatorio per la famiglia. Nel maggio scorso abbiamo approvato in consiglio comunale un regolamento sulla mensa che, rispetto al regolamento del 1996 la cui mancata osservazione ha prodotto la voragine di oltre mezzo milione di euro, prevede per i morosi 30 giorni di comporto prima della sospensione del servizio erogato. Nel caso della fornitura del pasto con pane,olio e frutta, il Comune è intervenuto a garanzia del minore, decidendo di non interrompere l’erogazione del pasto, sebbene il genitore moroso, più volte avvertito, non avesse provveduto neppure alla fornitura del pasto domestico. L’assenza del dibattito in consiglio comunale conferma che non c’è stato alcun interesse verso i bambini, dopo la giustificazione per l’irresponsabilità genitoriale. Il mancato pagamento dei furbetti, purtroppo, si spalma sui più bisognosi, creando sacche di privilegio, per noi, inaccettabili. Nel nostro ordine del giorno si è fatto riferimento anche ai 200 bambini delle scuole di Montevarchi che già consumano il pasto da casa, autorizzato dal Miur, senza continuità didattica della mensa, senza inclusione o l’educazione alimentare. Perché i consiglieri di opposizione non sono mai intervenuti su questa situazione? Non si è creata discriminazione in questo caso? Non sono questi minori degni di attenzione politica? Per questo abbiamo impegnato il sindaco e la giunta a farsi portavoce trasversalmente presso le rappresentanze istituzionali competenti, affinché la mensa diventi servizio pubblico essenziale, quindi legato all’obbligatorietà scolastica e al diritto allo studio. Peccato, l’opposizione ha perso ancora un’occasione per schierarsi a favore dell’uguaglianza e dell’equità sociale”