I Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno, al termine di attività investigativa, hanno fatto irruzione in una casa ubicata nella frazione Matassino del Comune di Castelfranco Piandiscò.
Al piano terra, sono state trovate cinque persone, tra cui una donna, tutte di origine magrebina.
Alla vista dei Carabinieri, mostrando segni di evidente nervosismo, iniziavano a dare in escandescenza ed uno di loro estrae un coltello, minacciando i militari che prontamente lo disarmano traendolo in arresto.
Approfittando della confusione generata dalla donna, che ha opposto viva resistenza tentando di colpire alla testa un Carabiniere con un oggetto contundente, due di questi, sono riusciti a darsi alla fuga mentre gli altri sono stati immobilizzati dai militari dell’Arma.
La successiva perquisizione ha consentito di rinvenire 180 grammi di cocaina, in parte suddivisa in dosi, materiale utile al confezionamento, un bilancino di precisione, nonché 3.400 euro, ritenuti provento dell’attività criminosa e, pertanto, venivano tratti in arresto per detenzione di stupefacente ai fini di spaccio e la donna anche per resistenza.
Successivamente la perquisizione è stata estesa al piano superiore dell’abitazione, occupata dal proprietario dell’immobile e dall’anziana madre 88 enne.
I militari si trovano di fronte ad uno stato di assoluto degrado e disordine: pavimenti ricoperti da indumenti, rifiuti, cibo per animali, nonché escrementi di cani e gatti, uno dei quali morto ed in decomposizione.
Sul posto veniva fatto intervenire personale della ASL ed i servizi sociali di Castelfranco ed al termine delle operazioni l’anziana donna, per precauzione, veniva ricoverata all’ospedale di Montevarchi, per accertamenti del caso.
Il proprietario di casa è stato deferito in stato di libertà per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, detenzione di arma e maltrattamenti, per le condizioni di degrado in cui viveva la madre. Ulteriori indagini sono in corso.
Tutto il materiale ritenuto utile per le indagini, veniva posto sotto sequestro, mentre gli arrestati, dopo le formalità di rito, tradotti presso le Case Circondariali di Firenze ed Arezzo.