Presentato questa mattina, presso il Palazzo della Provincia di Arezzo, il convegno dedicato al gioco d’azzardo patologico.
L’iniziativa, dal titolo “Liberiamoci la mente”, è in programma alle 16.00 di venerdì 16 marzo nella Sala dei Grandi della Provincia e rappresenterà l’occasione ufficiale per far ripartire il coordinamento aretino di “Libera”, l’associazione impegnata sull’intero territorio nazionale per la lotta alle mafie, alla corruzione e, più in generale, all’illegalità.
L’iniziativa vede il patrocinio della Provincia di Arezzo, e parole di pieno consenso sono arrivate dalla Vice Presidente Elenora Ducci per aver scelto la sede del Palazzo della Provincia per far svolgere questo incontro. “La Provincia di Arezzo, ha un tavolo istituzionale sulla legalità e sicurezza – dichiara Eleonora Ducci, vice presidente dell’Ente – e da sempre sostiene la sensibilizzazione verso questi temi, sia nelle scuole, ma anche tra le Istituzioni stesse. Il gioco legale è un fenomeno presente e preoccupante. Dati alla mano ci evidenziano l’enormità di una patologia che va ad incidere su più livelli, da quello sociale, familiare ed economico. Ma il vero controsenso è lo Stato da un lato che pubblicizza il gioco d’azzardo, perché arricchisce le sue casse; e dall’altro noi Istituzioni siamo chiamati a contrastarne tutti i pericoli, per tutelare i nostri cittadini. Credo che ci sia la necessità di un intervento forte a livello più alto, ed una maggiore sensibilizzazione di tutti su questo problema dilagante – conclude Ducci.”
“Libera” nasce nel 1994 per volontà di don Luigi Ciotti, l’obiettivo di Libera è di riunire tutte quelle realtà impegnate nella costruzione di una società basata su giustizia sociale, tutela dei diritti, trasparenza politica, legalità, democrazia e uguaglianza. In questi valori si sono rispecchiati numerosi soggetti aretini come Arci, Acli, Legambiente, Uisp, Cgil, Confartigianato ed Agesci, che hanno coordinato le forze per ricostituire il coordinamento provinciale e per tornare così ad operare attivamente al servizio del territorio.
Il gioco d’azzardo patologico sarà la prima problematica affrontata da Libera di Arezzo per informare, sensibilizzare e trovare strategie comuni verso un fenomeno che rappresenta una vera e propria piaga per centinaia di persone.
Sul territorio provinciale, infatti, solo nel 2016 sono confluiti nel gioco d’azzardo 478 milioni d’euro e, di questi, ben 252 sono andati in slot-machine e video-lottery sempre più diffuse (tra città e vallate ve ne sono 2.359), per una spesa pro-capite di 1.088 euro che nel capoluogo sale fino a 1.785 euro. Il giro d’affari celato da questo fenomeno, l’impoverimento dell’economia locale, i problemi vissuti dalle famiglie, le difficoltà ad uscire da questa dipendenza e i vincoli che spesso impediscono ai locali di “de-slottizzarsi” sono solo alcune delle tematiche che saranno trattate nel corso di “Liberiamoci la mente” a cui sono attesi gli interventi di alcuni dei maggiori esperti del settore. Il convegno, sarà aperto da Eleonora Ducci, vice Presidente della Provincia di Arezzo e da don Andrea Bigalli, referente toscano di Libera. Vedrà inoltre l’intervento di relatori del calibro di Marco Becattini, responsabile del SerD di Arezzo, Simona Neri, responsabile regionale dell’Anci per i progetti contro bullismo e ludopatie, Filippo Torrigiani, consulente della Commissione Parlamentare Antimafia, e Paolo Giusti, membro del movimento Slot Mob. Nel corso della serata, sarà presentato il nuovo coordinamento di Libera e prenderà il via il tesseramento per l’anno 2018.
«Il gioco d’azzardo – spiega Marco Bracciali, referente del coordinamento provinciale di Libera, – è un fenomeno di enormi proporzioni che smuove ingenti quantità di denaro e che incide notevolmente sulla situazione socio-economica del nostro territorio. Una società che persegue la giustizia e la legalità non può rimanere indifferente di fronte a tale problematica, dunque abbiamo scelto questo tema per rilanciare l’attività di Libera ad Arezzo e per tornare a far sentire sul territorio il contributo di questa associazione».