Nonne, ospiti nella Casa di Riposo di Montevarchi, hanno cucito 40 vestitini di vari colori per i bambini dell’Africa aderendo al progetto promosso dell’Associazione “Little Dresses for Africa”, al fine di aiutare villaggi, orfanotrofi, scuole, missioni presenti in quei territori tra i più poveri al mondo.
I vestiti sono diventati così i migliori ambasciatori della speranza. L’associazione, presente da qualche anno anche in Italia, è stata fondata negli Stati uniti nel 2008 per portare un contributo concreto alle zone disagiate dell’Africa, ma in prevalenza si occupa di realizzare abiti, soprattutto per le bambine che a causa della larga diffusione della pandemia dell’AIDS, molto spesso rimangono le sole a doversi prendere cura dei fratelli più piccoli.
In Italia sono stati già cuciti 5000 vestitini che hanno visto l’Associazione attiva in tutte le fasi di realizzazione: dalla selezione delle offerte legate al progetto, al reperimento delle stoffe riciclate e colorate, alla preparazione di specifici cartamodelli, fino alle spedizione o consegna diretta degli abiti.
A luglio del 2017, il progetto è arrivato a Montevarchi tramite un contatto sviluppato dalla signora Mara Elisetti, componente del consiglio dell’Asp Montevarchi, a cui ha fatto seguito una perfetta organizzazione della struttura: la scesa in campo delle abilità della nonne, la disponibilità di un locale con le macchine da cucire trasformato un laboratorio e il coordinamento degli operatori della casa di riposo nel portare a compimento la creazione dei 40 abitini.
Il progetto, unico al momento in Valdarno, oltre ad avere un fine umanitario, ha avuto anche il merito di recuperare l’arte del cucito, attraverso le “mani d’oro” di queste nonne, circa 20 in tutto, che rappresentano un patrimonio dell’artigianalità da tenere in considerazione.
Visto il successo delle realizzazioni, ci sono già altri possibili impegni all’orizzonte: rivestire una scolaresca, sempre in Africa, cucendo dei grembiulini a colori, fino all’ipotesi di confezionare kit di assorbenti di stoffa stavolta per le ragazze africane, potendo sempre contare sulla manualità delle nonne della Casa di Riposo.