La Toscana chiede un regionalismo rafforzato e differenziato

La Toscana chiede un regionalismo rafforzato e differenziato. È questa la richiesta che il presidente Enrico Rossi, accompagnato dall’assessore alla presidenza, Vittorio Bugli, ha rivolto alla neo ministra degli Affari regionali e delle Autonomie, Erika Stefani, che ha incontrato a Roma in settimana presso il Ministero di via della Stamperia.

“L’incontro con la ministra – ha detto il presidente Rossi – è stato positivo. Ci accompagnerà in tutti i Ministeri con i quali dovremo discutere le nostre richieste, ed entro l’autunno prossimo contiamo di poter siglare l’intesa complessiva. A questa dovrà poi seguire un passaggio in Parlamento, chiamato ad approvare la legge che riguarderà l’autonomia speciale per la Toscana”.

La Toscana ha chiesto di ottenere maggiore autonomia in dieci materie. Si tratta della salute, del governo del territorio, dell’ambiente, della tutela del lavoro, di istruzione e formazione, dei beni culturali, dell’accoglienza dei richiedenti asilo, delle autonomie locali, del coordinamento della finanza pubblica e dei porti.

“Giudico però  fondamentale – precisa Enrico Rossi – il mantenimento dell’unità nazionale. Per questo ho chiesto che sia istituito un tavolo vero di monitoraggio continuo, affinché lo Stato possa controllare il rispetto dei livelli di assistenza e dei servizi che devono essere erogati dalle Regioni a tutti i cittadini italiani. Lo Stato deve riservarsi il diritto di intervenire qualora le Regioni non siano capaci di attuare in maniera adeguata l’ulteriore autonomia di cui verranno dotate. É un tavolo di monitoraggio che potrà servire anche a fare il confronto tra le Regioni, perché tutti possano assumere al proprio interno le migliori esperienze attuate”.

Ed è  a questo proposito che il presidente Rossi ha fatto l’esempio della legge Toscana di governo del territorio. A livello nazionale una proposta di legge che poi non è stata approvata prevedeva di arrivare al consumo di suolo zero entro il 2050. In Toscana la norma che prevede consumo zero sarà cogente dal prossimo anno.

“È per questo – ha puntualizzato Enrico Rossi – che ho chiesto alla ministra che in questo, come in altri casi in cui siamo all’avanguardia, non vengano approvate norme nazionali peggiorative. Adesso, dopo tanti tentativi di riforma andati a vuoto, la strada da seguire è  quella prevista dall’articolo 116 della Costituzione. Non per dividere l’Italia, ma per far fare a tutto il Paese un passo avanti”.

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