La Asl informa e controlla, ma basta un episodio come quello di ieri per dirci che dobbiamo fare di più

La Direzione Generale della Asl Toscana sud est, attraverso il Direttore Generale, esprime il proprio cordoglio per il lavoratore che ieri è deceduto sul luogo di lavoro a soli 33 anni, a causa di una folgorazione elettrica in un cantiere alle Vertighe, nel Comune di Monte San Savino.
Si tratta di eventi che seppure in lieve diminuzione in Toscana, a livello nazionale – secondo i dati Inail – indicano un preoccupante incremento nei primi sei mesi del 2018, evidenziando la necessità di riflettere sulle cause del fenomeno infortunistico che, unito a quello delle malattie professionali, determinano condizioni di maggiore vulnerabilità per la salute di chi lavora e la necessità di rafforzare i livelli di tutela e protezione dei lavoratori.

E’ necessario quindi agire, sia con azioni di controllo per il rispetto delle norme che attraverso azioni di assistenza, informazione e formazione, in modo da incrementare i livelli di conoscenza e soprattutto consapevolezza dei rischi legati alle attività lavorative e delle relative misure di prevenzione.
A questo proposito l’Area Funzionale Prevenzione nei luoghi di lavoro del Dipartimento Prevenzione della Asl Toscana sud est, attraverso i propri operatori tecnici, medici ed ingegneri, ha effettuato controlli in circa 4.800 unità locali nel 2017, con circa 1.000 violazioni contestate, soprattutto in edilizia, agricoltura, cave ed altri comparti produttivi industriali e dell’artigianato.

Oltre ai controlli e le inchieste per conto dell’autorità giudiziaria per infortuni e malattie professionali, in accordo con il Piano straordinario per la sicurezza sul lavoro, approvato dalla Regione Toscana nel 2016 ed il Piano regionale della prevenzione, sono state messe in atto le azioni volte a dare sostegno alle iniziative per aumentare la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare con gli istituti scolastici ad orientamento professionale, la promozione ed adozione  delle buone prassi in edilizia ed in agricoltura, l’adesione delle aziende ai programmi di promozione della salute per i corretti e salutari stili di vita, la formazione dei datori di lavoro dell’artigianato, l’emersione delle malattie professionali, la sorveglianza sanitaria degli ex esposti ad amianto, le attività di assistenza.

Nella consapevolezza che la prevenzione individuale e collettiva sia la misura di contrasto più efficace per la tutela della salute e sicurezza di chi lavora, saranno garantite le risorse necessarie per garantire tale livello di assistenza, assicurando la partecipazione attiva delle forze sociali, delle istituzioni locali e scolastiche e di tutti i soggetti della prevenzione aziendali che nel territorio è già ampiamente sviluppata, al fine di impedire il ripetersi di eventi tragici,  ricordando che il lavoro è innanzitutto un valore sociale che deve garantire dignità alla vita delle persone “Quindi – conclude il direttore Enrico Desideri – l’Azienda si impegnerà con ogni mezzo per sostenere tutto ciò che può servire a garantire la tutela nei luoghi di lavoro”.

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