La mediazione e la risoluzione dei conflitti sono tra i temi caldi portati dal premier Giuseppe Conte all’attenzione della 74esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in corso in queste ore a New York.
Ed è proprio l’esperienza di Rondine, piccola frazione di Arezzo, il modello da prendere ad esempio per il presidente del consiglio Giuseppe Conte.
“Mi piace ricordare un’iniziativa italiana, concepita in un piccolo borgo della Toscana – afferma Conte – si chiama Rondine. Da oltre trent’anni, pensate, centinaia di giovani provenienti da Paesi tra loro in conflitto sono stati invitati a convivere, a sperimentare un dialogo quotidiano, divenendo nei fatti, giorno dopo giorno, “messaggeri” di pace”.
Un endorsement di grande impatto quello del presidente del Consiglio, che riconferma il sostegno giunto in occasione della visita dello scorso 17 maggio alla Cittadella della Pace di Arezzo, quando Conte prese l’impegno formale di sottoscrivere la campagna Leaders for Peace annunciando lo spostamento di una cifra simbolica dal bilancio della Difesa per formare leader di Pace.
“Accogliamo con gioia e grande senso di responsabilità il fatto che Conte abbia portato l’esperienza di Rondine all’attenzione delle Nazioni Unite, come modello di nuovo umanesimo – commenta il Presidente di Rondine, Franco Vaccari.
“Dietro questa formula – ricorda Vaccari -, dietro questi numeri ci sono rapporti tra esseri umani. Bisogna attribuire a questi rapporti il significato di un confronto tra donne e tra uomini, perché solo così i nostri sistemi di governo conserveranno un volto umano e non scoloriranno in sistemi autoritari. È questa la missione di Rondine, che oggi più che mai si offre come modello per rimettere al centro della governance mondiale una leadership rigenerata dalla forza della relazione”.
Articolo di Benedetta Marziali