Gli italiani bocciati in reumatologia. Questo è il giudizio della Sir, Società italiana di reumatologia, dopo aver analizzato i risultati di #Reumadays, presentati oggi a Roma al ministero della Salute. Un progetto che ha toccato 11 città, ha visto coinvolte 30 associazioni di pazienti e 160 medici specialisti, 1.845 dimostrazioni d’esame e consulti medici gratuiti, 10.257 opuscoli distribuiti e 3.046 sondaggi raccolti dai partecipanti. Una campagna che si prefiggeva di incontrare i cittadini per aumentare la conoscenza delle patologie e dei disturbi reumatici, ma che si è scontrata con la disinformazione generalizzata degli italiani che per il 24% non conosce la fibromialgia, il 16% non sa dire che cosa sia la gotta e uno su tre ignora l’esistenza di connettiviti e artrite psoriasica. Anche chi conosce artrosi e artriti non conosce l’artrite reumatoide, la forma più grave.
“Le patologie reumatiche rappresentano una grande sfida per l’intero Paese- ha dichiarato Luigi Di Matteo, vicepresidente della Sir- Sono più di 150 disturbi diversi che colpiscono complessivamente oltre 5 milioni di connazionali. Le più frequenti come artrosi, artriti e osteoporosi interessano un italiano su cinque e per le forme croniche spendiamo ogni anno oltre 4 miliardi di euro. Numeri importanti dunque che però non sembrano trovare sufficiente attenzione da parte dell’opinione pubblica. Quelle reumatiche sono malattie che non hanno la stessa notorietà dei tumori, del diabete o dell’ipertensione. Per questo abbiamo deciso di incontrare i cittadini con un progetto pilota che verrà ampliato nelle prossime edizioni per cercare di raggiungere un sempre maggior numero di persone”.
Notizia tratta dal sito www.dire.it