Una riduzione consistente del tasso di dispersione scolastica in Toscana, passata in pochi anni dal dato medio nazionale, attestato intorno al 17%, al 10,9% del 2017 (il target europeo 2020 è del 10%, il dato italiano al 2017 è al 14%).
Ad annunciarlo è stata ieri, giovedì 24 maggio, l’assessore regionale ad Istruzione, formazione e lavoro, Cristina Grieco, che ha presentato, nel corso del briefing settimanale del presidente Enrico Rossi, i provvedimenti adottati dalla Giunta nel corso dell’ultima seduta.
“Tutte delibere che potenziano un modello toscano che punta sul collegamento tra istruzione, formazione professionale e mondo del lavoro come elemento per permettere ai giovani toscani di raggiungere il livello minimo di istruzione richiesto a livello europeo”, ha spiegato l’assessore Grieco.
“La dispersione”, ha continuato, “rappresenta il primo passo verso l’esclusione sociale. Il risultato ottenuto a partire dall’inizio della legislatura, uno dei punti fondanti del Prs, è importantissimo e ci pone in linea con le più avanzate regioni europee”.
Le azioni che hanno consentito di far calare in maniera così consistente il tasso di dispersione, ha spiegato ancora l’assessore, “vanno nella direzione di tre delibere che la Giunta ha approvato nell’ultima seduta, legate tra loro dallo stesso filo conduttore: la costruzione di un modello toscano che collega tra loro istruzione e formazione professionale”. Con quattro punti fermi precisi: “Valorizzare tutta la filiera tecnico-professionale, quindi a partire dalle qualifiche professionali fino ad arrivare al post diploma e all’Its, cioè all’alta formazione di super tecnici; integrare e semplificare la Vet, vocational education and training; cercare di collegare le varie filiere formative a quelle produttive in modo da rispondere effettivamente alle esigenze delle imprese, attuali e future; passare da una logica puntuale di finanziamento di singoli progetti ad interventi organici e sistematici andando così a finanziare delle alleanze formative tra scuole, organismi formativi e imprese”.
In questa legislatura la Regione Toscana ha già destinato alle azioni per il successo scolastico risorse regionali e statali per un importo complessivo di oltre 150 milioni di euro e ha destinato al sistema regionale di educazione, istruzione e formazione oltre 350 milioni del Por Fse 2014-20.
L’assessore Grieco, nel corso del briefing, ha brevemente illustrato le tre delibere, alle quali se ne aggiunge una quarta che finanzia i progetti educativi zonali. Un pacchetto di interventi che complessivamente mette a disposizione circa 23,4 milioni di euro.
“La prima delibera”, ha detto la Grieco, “riguarda il miglioramento dell’offerta formativa degli istituti tecnici e professionali: 4,4 milioni di euro per finanziare progetti presentati da associazioni temporanee formate da almeno due scuole (tecniche o professionali), almeno un’impresa ed almeno un’agenzia formativa. Progetti che possono avere un costo massimo di 148 mila euro; prevediamo perciò di finanziarne almeno una trentina. E’ la seconda tranche di questo tipo di azione, a dimostrazione la prima ha sortito risultati soddisfacenti”. Questo provvedimento rientra nel progetto Giovanisì
Le altre due delibere riguardano i percorsi Iefp, ovvero di istruzione e formazione professionale.
“Si tratta del rinnovo dell’accordo tra la Regione Toscana e l’Ufficio scolastico regionale che, come il precedente, intende favorire lo svolgimento in regime di sussidiarietà dei percorsi”, ha precisato. “Riguarda tutti gli istituti professionali statali e i centri di formazione accreditati che risultano nel piano territoriale di Iefp approvato ogni anno dalla Giunta, con una dotazione di circa 13 milioni di euro”.
Quattro milioni vengono destinati agli istituti professionali di Stato, per consentire di ampliare la propria offerta formativa.
“La Regione”, ha affermato ancora l’assessore, “interviene non nella parte professionalizzante per potenziare il curricolo di istruzione: laboratori e contratti con esperti del mondo del lavoro che l’istituto può impiegare per creare il contatto con le imprese”. Sei milioni sono invece riservati ai centri di formazione professionale, quindi anche agli organismi formativi accreditati che offrono dei programmi e percorsi che non devono ovviamente essere dei doppioni rispetto a quanto offerto dagli istituti professionali, ma un’integrazione di offerta formativa. Infine circa 1,5 milioni di euro sono destinati ai percorsi in duale, quindi in apprendistato, realizzati dagli istituti professionali per il quarto anno, limitatamente però ad alcune qualifiche. Il restante, altri 1,5 milioni di euro, va ai percorsi di accompagnamento per tutte le azioni descritte.
“Abbiamo poi previsto”, ha concluso la Grieco, “altri 6 milioni per i progetti educativi zonali, facendo in questo caso una scelta ben precisa: non finanziare singoli progetti presentati da scuole ma azioni di sistema o territoriali. Un contributo ai Comuni sulla base dei progetti da loro presentati ma su obiettivi da raggiungere indicati dalla Regione, ovvero: inclusione scolastica di alunni con disabilità, multiculturalità, disagio e dispersione e da quest’anno anche l’orientamento perché siamo convinti che su questo versante si possono fare enormi passi avanti, soprattutto rispetto ai titoli di studio che possono essere valorizzati in funzione della realtà dei singoli territori. 800 mila euro riguardano la fascia 0-3 anni, il restante 5,2 milioni alla parte scolare”.