Nel 2018, stima l’Irpet (Istituto per la programmazione economica in Toscana), i turisti potrebbero superare in Toscana le 100 mila presenze e la Regione, assieme ad altre città e territori del Mediterraneo, studia e riflette sul turismo sostenibile. Del progetto, di cui la Toscana è capofila, si è discusso nel corso di un incontro di partenariato a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza. Gli altri partner sono la Fondazione per la ricerca e l’innovazione (Italia), la Fondazione Santa Maria la Real del patrimonio storico (Spagna), l’agenzia per lo sviluppo della città di Dubrovnik (Croazia), l’agenzia delle città e dei territori mediterranei sostenibili (Francia), la facoltà di scienza e tecnologia della Nuova università di Lisbona (Portogallo), la fondazione per la ricerca, la promozione e gli studi sul commercio della regione di Valencia (Spagna), la regione Occitanie/Pyrenees-Mediterranean (Francia), la CRPM (Francia), l’Agenzia per il turismo di Valencia (Spagna), la regione della Grecia occidentale (Grecia), il Centro di ricerca sullo spazio (Bosnia Erzegovina).
Il turismo, è la riflessione di partenza, porta sicuramente ricchezza e sviluppo economico. Con conseguenze non sempre positive, però: il turismo di massa comporta anche aggravi significativi – per l’ambiente, la sicurezza, le risorse – per i centri storici e per i siti di particolare interesse culturale o archeologico, numerosissimi in Toscana. Da qui l’idea di una gestione sostenibile dei flussi turistici, con l’aiuto delle tecnologie e valorizzando tutto il patrimonio culturale presente. Si sta iniziando raccogliendo dati e testando modelli e strategie.
Il progetto, Herit-Data, ha una durata di quattro anni e si inserisce nell’ambito del programma di cooperazione transnazionale Interreg Med. La Regione Toscana è capofila. Il budget a disposizione è di 4,2 milioni di euro, per l’85 per cento coperto da finanziamento comunitario. Sono previste cinque azioni pilota: in Toscana appunto, in Occitania, in Grecia occidentale, nella città vecchia di Dubrovnik in Croazia e a Valencia, in Spagna, per il turismo crocieristico.
“Per un territorio a vocazione turistica come la Toscana è fondamentale fare ricerca e applicare gli strumenti tecnologici anche al turismo – sottolinea l’assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli – . La nostra regione attrae ogni anno quasi 100 milioni di turisti, con carichi che sono a volte insostenibili per le città”. “Le piattaforme tecnologiche – prosegue – in certi casi hanno acuito questo carico, ma non dobbiamo essere vittime dell’innovazione. Anzi, l’innovazione può essere utile per gestire meglio questo fenomeno. Per gestire il turismo servono infatti dati e velocità e siamo felici di lavorare come capofila a questo progetto”.