Nell’ambito dell’azione di contrasto della Guardia di Finanza all’evasione fiscale internazionale, il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Arezzo, ha individuato un consulente aretino con conti correnti allocati in paradisi fiscali.
Le indagini dei Finanzieri sono partite dal tenore di vita elevato del professionista, che disponeva di un’autovettura di grossa cilindrata ed un’imbarcazione di 16 m circa ormeggiata in un noto porto turistico toscano.
Gli accertamenti, eseguiti anche attraverso accessi domiciliari e rogatorie all’estero disposte dalla Procura della Repubblica di Arezzo, hanno consentito di rinvenire disponibilità finanziarie in conti correnti riconducibili al soggetto verificato ed accessi presso vari istituti di credito siti nel Principato di Monaco e nelle isole Bahamas, con saldi attivi annuali superiori al milione di euro, sfuggiti al fisco italiano.
Il professionista, infatti, grazie alla compiacenza di prestanomi a cui aveva intestato solo formalmente le società di diritto estero a lui riconducibili, faceva poi rientrare parte delle somme detenute, per immetterle nella sua attività professionale, simulando pagamenti di fatture per servizi di consulenza nella realtà mai eseguiti.
Considerata la solidità dei rilievi mossi dalle Fiamme Gialle nell’ambito della verifica fiscale, a fronte di disponibilità finanziarie detenute all’estero per circa 1,5 milioni di euro, il professionista si è avvalso dell’Istituto deflattivo dell’accertamento con adesione, di cui all’art. 6 comma 1 del D.lgs 218/1997, provvedendo a versare nelle casse dell’Erario oltre 400 mila euro.