Ha partecipato anche il presidente della Toscana Enrico Rossi al flashmob organizzato ieri a mezzogiorno, 13 novembre, dai giornalisti della Toscana davanti alla sede della prefettura a Firenze.
La manifestazione era stata promossa in tutti i capoluoghi di regione d’Italia da Fnsi e Ordine dei giornalisti; in centocinquanta si sono radunati in via Cavour per dire #giulemanidallinformazione e dire basta alle offese e agli attacchi portati negli ultimi giorni all’informazione da esponenti del governo e del Movimento 5 Stelle. Con il presidente della Toscana Enrico Rossi c’era anche l’assessore alla presidenza Vittorio Bugli, l’assessore alla salute Stefania Saccardi, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, la vicesindaco di Firenze Cristina Giachi, l’assessore comunale Federico Gianassi ed altri esponenti politici e sindacali.
“Si sta creando contro i giornalisti un clima pesante e negativo e questo non conviene a nessuno, perché la libertà di stampa e di espressione, garantita dalla Costituzione, è un valore per tutti” ha sottolineato Rossi, che si è detto lì per esprimere “solidarietà ai giornalisti toscani e di tutta Italia messi pesantemente all’indice con parole volgari e inopportune”.
“Si devono misurare le parole, perché altrimenti si rischia che diventino pietre” ha aggiunto. Rossi si è poi detto preoccupato e perplesso per la tenuta democratica. “Certo la storia non si ripete mai uguale”. Il riferimento era a fascismi e nazismi del passato. “Ma sono troppe le assonanze e quel che sembra farsi strada è un’idea di nazionalismo che in molti paesi si è coniugato oggi, rivendicandolo anche, in una democrazia illiberale, dove si vota ma dove stampa e media vanno bene solo finché difendono le idee di chi governa”. “Bisogna contrastare tutto questo, abbassando i toni e ritrovando un clima di civile discussione”.