Nella mattinata di ieri, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze hanno dato esecuzione ad un ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un commercialista fiorentino indagato per l’ipotesi di reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte aggravata.
Allo stesso tempo, l’Autorità Giudiziaria fiorentina ha promosso istanze di fallimento nei confronti di 19 società, tutte operanti nel settore della ristorazione e della gestione di pubblici esercizi che, negli anni dal 2014 al 2017, si sono rese responsabili di un’evasione fiscale per oltre 8 milioni di euro. Complessivamente sono 26 le persone indagate, ritenute responsabili a vario titolo dell’illecita attività truffaldina finalizzata frodare il Fisco.
Le attività ispettive condotte dai Finanzieri sono iniziate lo scorso anno sulla base di alcuni accertamenti patrimoniali svolti nei confronti di un commercialista fiorentino (domiciliato a Firenze ma residente fiscalmente a Londra), il quale disponeva di studi professionali sia a Firenze che nel comune di San Giovanni Valdarno.
Dalle indagini è emerso che aveva messo in piedi, assieme alla complicità di altri soggetti titolari di attività di ristorazione,un ingegnoso sistema fraudolento finalizzato a “svuotare” patrimonialmente alcune società che già risultavano fortemente indebitate con l’Erario, trasferendo l’attivo aziendale a favore di nuovi soggetti giuridici appositamente costituiti, riuscendo in ultima analisi ad occultare i profitti illeciti frutto delle rilevanti evasioni fiscali commesse.
Più nel dettaglio, la frode fiscale posta in essere dal professionista fiorentino, consisteva nel fornire un’attività di consulenza fiscale opaca, fondamentalmente mirata a determinare il depauperamento di aziende in crisi e, conseguentemente, la bancarotta delle stesse in frode al Fisco ed ai creditori. Mediante tale condotta fraudolenta venivano trasferiti, a favore di veicoli societari esteri costituiti ad hoc, ingenti somme di denaro e beni appartenenti alle citate aziende in dissesto, in modo da ostacolare l’identificazione della provenienza, nonché i reali beneficiari delle utilità di provenienza delittuosa.
Le società coinvolte sono note aziende di ristorazione ubicate nel capoluogo toscano e nel comune di Castagneto Carducci (LI) – frazione di Bolgheri, che mediante tale espediente illecito hanno, di fatto, determinato il sorgere di alterate situazioni di concorrenzialità.
Nel corso dell’articolata operazione condotta dalle Fiamme Gialle, oltre alla misura cautelare in carcere, sono state eseguite 27 perquisizioni domiciliari nelle province di Firenze, Livorno, Pisa, Roma e Bologna, in luoghi e località nella disponibilità dei soggetti indagati.