Donare un ecografo altamente performante all’ospedale di Arezzo: è stato questo il gesto con cui Mirella Rossi ha voluto concludere la sua carriera lavorativa di dirigente delle Professioni infermieristiche e ostetriche della provincia aretina. L’ecografo verrà utilizzato principalmente dagli infermieri con formazione ed addestramento per il posizionamento ecoguidato di cateteri venosi centrali per via periferica. Sono più di 800 i pazienti aretini che ogni anno hanno bisogno del posizionamento di un catetere di questo tipo.
“Il mio è un segno di gratitudine e ringraziamento verso l’Azienda e i colleghi – spiega Mirella – Spero che rappresenti anche un nuovo inizio, in continuità fra passato, presente e futuro per tutti gli infermieri, perché la mia esperienza lavorativa ha dato significato sia al mio lavoro che alla mia vita personale”.
“Un gesto significativo e di grande valore pari al valore manifestato dalla collega Mirella nell’ambito della sua carriera – commenta Lorenzo Baragatti, direttore del Dipartimento infermieristico-ostetrico della Asl Toscana sud est – Lo strumento donato sarà molto utile alle persone assistite e allo sviluppo della professione infermieristica, anche nell’ottica delle reti professionali aziendali recentemente costituite. Grazie di cuore a Mirella”.
Lo strumento, costato 14.500 euro più IVA e donato all’Azienda tramite il Calcit, è dotato di più sonde per indagare vari organi. “Abbiamo supportato ben volentieri Mirella Rossi nel disbrigo delle necessarie formalità per acquisire l’ecografo – ha dichiarato Giancarlo Sassoli, presidente del Calcit – e abbiamo partecipato anche economicamente, in piccola parte, pagando l’Iva”.
L’ecografo portatile potrà essere utilizzato sia in ospedale, al letto del paziente, che a domicilio. Inoltre dispone della possibilità di elaborare i dati, è quindi utile per la didattica e la ricerca.
“Questa donazione- commenta Giovanni Grasso presidente del collegio Ipasvi di Arezzo –fatta da un’infermiera alla cittadinanza accende ancora di più i riflettori su un tema molto importante ovvero le competenze avanzate dell’infermiere che grazie ad una specifica formazione può utilizzare questo strumento”.
“Sono stata guidata da concetti etici e organizzativi e gestionali, con un riguardo particolare alla persona nella sua unicità e nella sua interezza e pertanto un’attenzione a tutte le persone che assistiamo e ai professionisti con cui ho lavorato – spiega Mirella – Quella infermieristica è una professione responsabile, in grado di scegliere e di attuare non solo prestazioni ma anche di orientare e condurre percorsi. Così ho voluto rendere fruibile ai colleghi uno strumento che, supportando le tecniche assistenziali, favorisse risposte agli utenti, ma anche fosse di stimolo per migliorare le competenze, la formazione e la ricerca”.
“ Siamo grati alla collega ed amica Mirella- conclude il direttore del presidio ospedaliero Massimo Gialli- per aver scelto di celebrare così il proprio pensionamento. Ma sopratutto gli sono riconoscente per la passione che ha dedicato alla sua attività e in particolare per il percorso di valorizzazione della professione infermieristica. Il professionista infermiere è una figura di primo piano per garantire una presa in cura di qualità nel percorso assistenziale; i suoi obiettivi e la sua operatività sono differenti ed autonomi rispetto a quelli dei medici seppur integrati e complementari a questi. La costituzione di dipartimenti professionali gestionali infermieristici ed ostetrici, introdotti dalla legge 84, è il coronamento di questo percorso di riqualificazione professionale e Mirella ha sempre creduto e lottato per questo ”.