Eradicare il virus dell’epatite C nella popolazione toscana nel corso del triennio 2018-2020, incrementando l’offerta ambulatoriale e curando 6.200 pazienti l’anno.
E’ questo il programma per il controllo dell’epatite cronica C in Toscana, varato dalla Regione con una delibera proposta dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi e approvata dalla giunta nel corso dell’ultima seduta.
Il progetto è stato presentato questa mattina, giovedì 12 aprile, nel corso del briefing che il presidente Enrico Rossi ha tenuto assieme all’assessore Stefania Saccardi.
“Vogliamo curare bene e quanto prima i nostri cittadini – ha detto Enrico Rossi – E siamo a un livello avanzato di soluzione del problema.”
“Per mettere a punto questo programma abbiamo costituito un gruppo di lavoro con i maggiori esperti in materia – ha spiegato Stefania Saccardi – Per metterlo in atto, è prevista una modifica dell’organizzazione dei servizi e un aumento dell’offerta ambulatoriale.”
Queste le azioni previste dal programma:
– creazione di una cabina di regìa, con il compito di coordinare e monitorizzare il lavoro degli specialisti dei centri prescrittori, uniformarne i comportamenti, organizzare incontri periodici di aggiornamento e discussione di linee guida e buone pratiche verificate sul gestionale regionale, dove vengono registrati i dati di diagnosi e cura, utilizzando un comune modello operativo verificato e certificato. La cabina di regìa sarà composta da rappresentanti dell’assessorato, delle aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie, e dei medici di medicina generale.
– sviluppo di un data base on line regionale, che assicuri le funzioni di aggiornamento, in tempo reale, dei pazienti in trattamento/trattati, di raccolta dei dati relativi a efficacia e sicurezza del trattamento, di valutazione e monitoraggio degli esiti a breve/medio/lungo termine (compresi fallimenti o non responders).
– definizione di nuove strategie per il censimento dei pazienti affetti da HCV nel momento della diagnosi: si prevede il coinvolgimento dei laboratori di microbiologia nella definizione di nuove modalità di verifica dei pazienti risultati positivi agli esami di laboratorio ai fini di intercettare pazienti non ancora censiti e indirizzarli verso il trattamento.