Il rapporto “Global trends in renewable Energy investment 2018”, commissionato alla Frankfurt School – Unep Collaborating Center da UN Environment e Bloomberg New Energy Finance, non lascia dubbi: «Nel 2017 l’energia solare ha dominato gli investimenti globali nella nuova generazione di energia mai come prima d’ora. Il mondo ha installato un record di 98 gigawatt di nuova capacità solare, molto più delle aggiunte nette di qualsiasi altra tecnologia: rinnovabile, a combustibili fossili o nucleare».
Secondo il capo dell’United Nations environment programme (Unep) Erik Solheim, «La straordinaria ondata di investimenti nel settore dell’energia solare mostra come sta cambiando la mappa energetica globale e, cosa più importante, quali sono i benefici economici di un tale cambiamento. Gli investimenti nelle energie rinnovabili portano più persone all’interno dell’economia, offrono più posti di lavoro, posti di lavoro di qualità migliore e posti di lavoro meglio retribuiti. L’energia pulita significa anche meno inquinamento, il che significa uno sviluppo più sano e più felice».
L’energia solare ha anche attirato molti più investimenti: 160,8 miliardi di dollari, con un aumento del 18% rispetto a qualsiasi altra tecnologia. Nel 2017 gli investimenti nel solare hanno costituito il 57% del totale per tutte le rinnovabili (escluso il mega-idroelettrico) che sono arrivati in totale a 279,8 miliardi di dollari, e il solare ha superato di gran lunga anche gli investimenti in centrali a carbone e gas, stimati a 103 miliardi di dollari.
A trainare l’ondata solare del 2017 è stata la Cina con un boom senza precedenti: più 53 gigawatt installati – oltre la metà del totale mondiale – e 86,5 miliardi di dollariinvestiti, con un incremento del 58%.
Il rapporto conferma che «I costi in calo per l’elettricità solare e, in una certa misura, per l’energia eolica continuano a indirizzare le installazioni. L’anno scorso è stato l’ottavo consecutivo in cui gli investimenti globali in energie rinnovabili hanno superato i 200 miliardi di dollari e dal 2004, il mondo ha investito 2.9 trilioni in queste fonti di energia verde».
Complessivamente, la Cina è stata anche di gran lunga il più grande Paese investitore del mondo nell’intero settore delle energie rinnovabili, con un valore record di 126,6 miliardi di dollari, in crescita del 31% rispetto al 2016. Ci sono stati anche forti aumenti degli investimenti in Australia (+ 147% a 8,5 miliardi di dollari), Messico (+ 810% a $ 6 miliardi), e in Svezia (+ 127% a $ 3,7 miliardi). Bene anche l’Egitto che nel 2017 ha investito in rinnovabili circa 2,6 miliardi di dollari, 6 volte quanto investito nel 2016, e gli Emirati arabi uniti, che con ben 2,2 miliardi di dollari hanno aumentato i loro investimenti nelle rinnovabili di 29 volte.
Nel 2017 nel mondo sono stati commissionati 157 gigawatt di energie rinnovabile, rispetto ai 143 gigawatt del 2016 e ben oltre i 70 gigawatt aggiunti nello stesso periodo di produzione di energia da combustibili fossili aggiunti (dopo l’adeguamento per la chiusura di alcuni impianti esistenti).
Nils Stieglitz, che presiede la Frankfurt School of Finance & Management, sottolinea che «Il mondo ha aggiunto più capacità solare delle centrali a carbone, gas e nucleari messe insieme. Questo dimostra dove stiamo andando, anche se il fatto che le energie rinnovabili siano ancora lontane dal fornire la maggior parte dell’elettricità significa che abbiamo ancora molta strada da fare».
Però alcuni grandi mercati hanno visto un calo degli investimenti nelle energie rinnovabili. Negli Usa di Donald Trump gli investimenti sono calati del 6%, attestandosi a 40,5 miliardi di dollari. In Europa il calo è stato del 36%, fermandosi a 40,9 miliardi di investimenti, con forti cali nel Regno Unito (meno 65% a 7,6 miliardi di dollari) e Germania (meno 35% a 10,4 miliardi di dollari). Anche in Giappone gli investimenti sono calati 28%, arrivando a 13,4 miliardi di dollari.
Angus McCrone, redattore capo di Bloomberg New Energy Finance e principale autore del rapporto, evidenzia che «Nei Paesi che hanno visto investimenti inferiori, generalmente questo riflette una combinazione di cambiamenti nelle politiche di sostegno, nei tempi di finanziamento dei grandi progetti, come nell’eolico offshore, e nei minori costi di capitale per megawatt».
L’Unep conclude ricordando che «Gli investimenti globali nelle energie rinnovabili di 2.7 trilioni di dollari dal 2007 al 2017 (11 anni inclusi) hanno aumentato la percentuale di elettricità mondiale generata da energia eolica, solare, biomassa e termovalorizzazione, geotermica, marina e piccolo idroelettrico dal 5,2 al 12,1%. L’attuale livello di elettricità generata da fonti rinnovabili corrisponde a circa 1,8 gigatonnellate di emissioni di biossido di carbonio evitate, equivalenti approssimativamente a quelle prodotte dall’intero sistema dei trasporti degli Stati Uniti».
Notizia tratta dal sito www.greenreport.it