“Complimenti ragazzi, questo è un grosso passo. E ricordatevi che è importante partecipare, ma è anche importante vincere”. È Piero Ferrari, vicepresidente del gruppo del Cavallino e figlio del Drake, lo sponsor più gradito oggi di Emilia 4, la prima auto italiana a quattro posti ad energia solare che viene svelata nei locali dello stesso museo Ferrari di Maranello. Nella sala eventi, piena, sfilano autorità, professori, tecnici, tanti giovani e appassionati di motori, perché in fondo “questa è un’auto vera e mica solo un prototipo”, è il ritornello che anima la giornata.
Grazie a un duro ma spedito lavoro collettivo, con due anni di progettazione e neanche uno per la costruzione, il ‘bolide’ smart appena sfornato dall’Università di Bologna è in grado di trasportare quattro persone alla velocità massima di 110 chilometri orari. Il tutto consumando l’energia di un asciugacapelli. Ed è già ora di gareggiare, come incoraggia Ferrari: Emilia 4, carica, parteciperà viaggiando ad una media di 60 chilometri orari al prossimo American solar challenge, di scena negli Usa dal 10 al 22 luglio forte di 32 eccellenti team universitari in competizione. Ben 29 squadre sono Usa ed è presente un unico concorrente europeo, proprio quello di Emilia 4. L’American solar challenge la porterà ad attraversare le montagne rocciose per 3.500 chilometri, dal Nebraska all’Oregon ripercorrendo lo stesso Oregon trail, il primo percorso che, nell’800, consentiva alle carovane di raggiungere il Pacifico via terra.
“La nostra tecnologia e la nostra squadra sfideranno i team delle più importanti Università americane: Mit, Berkeley, Georgia Tech e South California, in una gara estrema sotto ogni punto di vista”, spiega Claudio Rossi del dipartimento di Ingegneria dell’energia elettrica e dell’informazione “Guglielmo Marconi” dell’Alma Mater. In realtà, l’innovativa auto elettrica è stata realizzata grazie a tecnologie già oggi disponibili, segnala Rossi: “Abbiamo montato su Emilia 4 la tecnologia che sviluppiamo quotidianamente per le applicazioni rivolte al settore industriale, quindi ad esempio la tecnologia per la conversione fotovoltaica o per la distribuzione di celle fotovoltaiche anche sulle pareti verticali degli edifici. Abbiamo la possibilità di dimostrare per la prima volta in Italia– evidenzia il docente- che è possibile sviluppare un veicolo che sia energeticamente autonomo, in grado di sviluppare un certo fabbisogno di mobilità senza assoluto bisogno di energia dall’esterno, in modo assolutamente rinnovabile”.
Oggi, in effetti, la giornata a Maranello è tutta dedicata all’affiatato team che ha compiuto l’impresa ‘sostenibile’ senza precedenti in Italia: tra docenti e ricercatori, tecnici, artigiani, volontari e collaboratori vari, infatti, ha lavorato una sessantina di persone. Il budget disponibile si è aggirato intorno ai due milioni di euro: solo la Regione Emilia-Romagna ne ha reso disponibile uno attraverso i fondi europei Por Fesr, poi ci sono stati contributi di aziende come Ferrari, Avio e tante altre, che hanno offerto materiali, consigli e lavorazioni.
Emilia 4 è stata sviluppata e costruita interamente in Emilia-Romagna dall’Università di Bologna e dal vivace team di Onda solare, fucina innovativa dell’Alma Mater, insieme a diverse aziende territoriali e non, dunque, che hanno messo a disposizione il meglio della propria tecnologia nell’ambito di un particolare percorso di ‘ricerca cooperativa’. Appunto, quello svelato questa mattina non è solo un prototipo da competizione, come accaduto coi precedenti veicoli Emilia 2 ed Emilia 3, ma si tratta di “una vera auto a quattro posti“, spiegano dall’Università, descrivendo in lungo e in largo il nuovo mezzo smart ricco di innovazioni e tecnologia: dai materiali, tutti in fibra di carbonio, alla meccanica, appositamente progettata e ottimizzata in ogni singolo dettaglio, dai due motori elettrici montati dentro alle ruote alle batterie al litio di ultimissima generazione, con cinque metri quadri di pannello solare ed un rendimento al di so pra del normale. Insomma, Emilia 4 “è la dirompente proposta dell’Università di Bologna per una mobilità sostenibile“, incalza Rossi e con lui tutto il gruppo che ci ha lavorato.
Giangiacomo Minak, docente di Progettazione meccanica e costruzione di macchine al dipartimento di Ingegneria industriale dell’Alma Mater, mostra al pubblico curioso a Maranello tutte le tappe scandite nell’ambito del progetto nel quale, come ammettono alcuni giovani protagonisti, non sono mancate anche tappe di sconforto, vista la complessità ad ogni livello, prima del lieto fine. In ogni caso, è Stefano Maglio, team manager di Onda solare, a prendere sul serio l’invito di Ferrari facendo capire che non si andrà negli Usa a fare una scampagnata: “In realtà, con la costruzione dell’auto la nostra avventura è appena cominciata. La gara è lunga 3.000 chilometri: abbiamo già partecipato ad altre competizioni, ma questa è la nostra prima con una vettura a quattro posti. Ed è la prima vettura a quattro posti solare in Italia. Ci teniamo a rappresentare al meglio l’Italia e l’Europa, quindi sosteneteci”.
Notizia tratta dal sito www.dire.it