Siccità e crisi idrica: proseguono gli interventi sul campo per migliorare il sistema di approvvigionamento nelle zone più critiche della regione e scongiurare emergenze come quella del 2017.
Ieri, giovedì 15 febbraio, in una riunione convocata a Firenze dal presidente della Regione, presenti gli assessori all’ambiente e all’agricoltura, il direttore dell’Autorità idrica Toscana e i presidenti dei consorzi di bonifica e di Anbi Toscana (Associazione Nazionale delle Bonifiche e delle Irrigazioni), si è fatto il punto sulle opere in corso di realizzazione e si è discussa una prima bozza del piano strategico da mettere a punto per contrastare le future crisi idriche.
Il presidente ha sottolineato l’esigenza di tenere ben alta la guardia su questa tematica visto che i mutamenti climatici renderanno sempre meno eccezionali e sempre più cicliche le annate siccitose. Servirà dunque un equipaggiamento infrastrutturale adeguato al fine di salvaguardare naturalmente le esigenze di tutti i cittadini ma anche un comparto fondamentale per la nostra economia, come quello agricolo.
Attualmente in varie aree della Toscana sono aperti cantieri per realizzare le opere urgenti previste a seguito dell’emergenza scattata dall’estate 2017: sono 44 gli interventi già completati o in fase di realizzazione per quasi 4,5 milioni di euro.
C’è poi una seconda tranche di interventi che inizialmente erano previsti entro il 2020 e che invece saranno anticipati al 2018 per mettere al sicuro alcune aree che avevano mostrato criticità (per esempio nel Chianti fiorentino).
La parte centrale della riunione è stata però riservata a come affrontare nel modo migliore gli scenari futuri di medio-periodo: è stata presa in esame e discussa la prima bozza di un masterplan che dovrà contenere gli interventi da realizzare nei prossimi dieci anni per aumentare l’efficienza della rete idrica e quindi la capacità di autodifesa rispetto ai periodi siccitosi. Il masterplan già in questo prima elaborazione ipotizza le opere da realizzare per approvvigionamento a fini idropotabili. E’ necessario invece un ulteriore approfondimento per avere un lavoro analogo in relazione alle opere irrigue: a tal fine servirà il lavoro di mappatura dei bacini utilizzabili che è in fase di completamento. Per stabilire anche in questo caso il piano di azione da realizzare perché l’agricoltura possa fronteggiare i periodi siccitosi sarà creata una cabina di regia che entro l’estate dovrà completare il suo lavoro.