Il Confronto su ‘Il piano di assessment per la compliance secondo il Regolamento UE 679/2916′ ha interessato la seconda tavola rotonda dei Consilia del Dig.Eat 11, la manifestazione annuale dedicata ai temi della digitalizzazione e della privacy, promossa da ANORC, ANORC Professioni e AIFAG in collaborazione con Euronot@ries e Digital &Law Department, giunta quest’anno all’undicesima edizione, L’undicesima edizione del DIG.Eat ha inteso rappresentare, in veste teatrale, uno spaccato dello scenario attuale, la cui parola d’ordine, come sappiamo è la ‘Compliance’. Da qui, il titolo di questa edizione ‘Digitalizzazione e Privacy: Tutti Compliant? Tutti Compliant fino a prova contraria!’.
I temi affontati
Il DIG.Eat ha accolto una rassegna di mini-eventi tematici di approfondimento, i ‘Consilia’, organizzati con la partecipazione di alcuni sponsor della manifestazione (eWitness Italia, Intesa – gruppo IBM, RINA Spa, Land e CST Consulting) con la partecipazione di consulenti esperti del settore, tra cui i professionisti dell’innovativa rete D&L NET. Tra questi Eleonora Mataloni, avvocato e specialista in Diritto dell’informatica, ha illustrato i nuovi adempimenti organizzativi necessari per le aziende, in ottica di adeguamento al GDPR.
“Nel Regolamento Europeo- ha spiegato l’avvocato- l’analisi del rischio privacy ha un ruolo fondamentale: diventa lo strumento atto a dimostrare l’adeguatezza delle misure implementate a tutela dei dati trattati. Con il GDPR, in specifici casi, diventa obbligatorio valutare l’impatto della protezione dei dati”. Il consiglio dell’esperta è di adeguarsi al nuovo GDPR perché la privacy non è solo un adempimento previsto dalla Legge, ma anche e soprattutto un vantaggio a livello organizzativo.
Enrico Pelino, avvocato ed esperto in Diritto civile, ha poi tenuto un confronto diretto con la platea, in tema di adeguamento. “Non si può cominciare dalla compliance senza l’adozione dei registri del trattamento– ha affermato Pelino- ma devo sapere cosa mettere in quei registri, per questo a monte devo aver fatto un’attività di audit”. Affrontato anche il tema del CNIL e le sei tappe preparatorie. “Scaricare informative sul web non è in teoria l’approccio giusto- ha aggiunto l’esperto- la grande rivoluzione è di sensibilizzazione e approccio alle cose, bisogna abbandonare quelle del passato”.
Notizia tratta dal sito www.dire.it