La Micoperi 30, l’ultima piattaforma mobile ancora al Giglio, lascerà l’isola toscana domani, sabato 12 maggio.
C’era tornata a fine gennaio, dopo un mese di interruzione delle operazioni. Ma ora la pulizia dei fondali che è seguita al recupero del relitto della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata davanti al Giglio il 13 gennaio 2012, raddrizzata a settembre 2013 e portata via a luglio 2014 per essere smantellata a Genova, è sostanzialmente terminata.
“Si tratta di un bel risultato .- commenta il presidente della Toscana, Enrico Rossi -. Fin dalla tragedia di quella notte la Regione ha seguito ogni fase delle operazioni, affinché ogni intervento e ogni lavoro fosse svolto con grande attenzione per l’ambiente. In questo modo abbiamo scongiurato i rischi di danni ancor maggiori. Adesso l’ultima parte di cantiere più invasivo, quello sopra e sotto l’acqua, lascia l’isola, per restituire ad abitanti e villeggianti quel bellissimo tratto di mare. Ma la Regione continuerà a seguire anche la successiva fase di ripristino della flora, della fauna e degli habitat marini”.
L’Osservatorio, che si è riunito nei giorni scorsi, ha effettuato verifiche puntuali e continue con Ispra e Arpat, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e l’agenzia regionale per l’ambiente. E così, visto l’esito positivo, nel gergo di chi da sei anni lavora al progetto si è chiusa la fase 9 del recupero della Costa Concordia. Ora seguirà l’ultima, la numero 10, tutta subacquea. Il progetto è già stato validato. L’Osservatorio, che continuerà a vigilare, attende la presentazione del piano operativo, con tempi e specifiche tecniche, da parte di Costa.
Per la stazza dell’imbarcazione, raddrizzare il relitto è stata un’impresa unica. E’ stata portata a termine in venti mesi e dopo altri dieci mesi, a luglio del 2014, il relitto ha lasciato finalmente l’isola. Ma i lavori sono proseguiti, per quasi quattro anni, per pulire i fondali dalle strutture utilizzate per il ribaltamento e rigalleggiamento della Concordia, dai detriti,dai sedimenti fini e dai materiali inerti rimasti sul fondo. Un intervento ufficialmente iniziato a novembre del 2014.