Valorizzare la collaborazione tra istituzioni e cittadini allo scopo di innalzare gli standard di sicurezza della comunità in ambito urbano.
Questo è l’obiettivo del protocollo d’intesa – progetto “Controllo di vicinato” che è stato firmato ieri, martedì 30 ottobre, a Palazzo Medici Riccardi tra il prefetto Laura Lega e ventisei sindaci del territorio metropolitano, alla presenza dei vertici provinciali delle Forze dell’Ordine.
L’iniziativa nasce con l’idea di rafforzare ulteriormente la partecipazione civica per prevenire quei “fenomeni che turbano l’ordinato vivere civile e generano insicurezza collettiva”, come recita il protocollo, e con l’intento di garantire un’applicazione organica e uniforme della materia su tutto il territorio provinciale.
“Nel corso degli anni la sicurezza è diventata un patrimonio da condividere sempre più fra tutti, spiega il prefetto Lega, in un’ottica partecipata all’interno della quale anche i cittadini possono svolgere una parte attiva. Questo non significa, lo voglio sottolineare con chiarezza, che le persone possano sostituirsi alle forze di polizia, ma è comunque importante che ogni cittadino possa contribuire a una vivibilità maggiore nella propria comunità, con un’attività di osservazione e di segnalazione”. “Il controllo di vicinato, prosegue Lega, significa creare una rete civica, fare attenzione all’altro anche in una chiave di solidarietà, recuperare la voglia di essere parte di una comunità.”
Come funzionerà questa collaborazione tra cittadini e forze di polizia? Si tratterà di attività di mera osservazione, che potranno essere svolte da gruppi di persone su fatti e circostanze che accadono nella propria zona di residenza, come situazioni di degrado urbano, atti vandalici, veicoli e persone sospette, gravi fenomeni di bullismo, indebiti utilizzi di spazi pubblici. Ogni gruppo avrà un coordinatore, cui giungeranno le varie segnalazioni, con il compito di riferirle tempestivamente agli organi di polizia locali che valuteranno i fatti e decideranno il da farsi. “E’ severamente vietata qualsiasi iniziativa personale e qualunque forma individuale e collettiva di pattugliamento del territorio”, così stabilisce il protocollo.
L’accordo definisce un modello organizzativo, denominato appunto “controllo di vicinato”, che intende promuovere una cittadinanza attiva attraverso progetti territoriali finalizzati al miglioramento della sicurezza urbana integrata. In base all’intesa siglata, le Amministrazioni comunali si impegnano ad approvare il progetto, a divulgarlo nei rispettivi territori e a promuovere assemblee pubbliche, anche con la partecipazione della polizia municipale, per informare i cittadini delle aree interessate dalla sperimentazione dell’iniziativa. Il “controllo di vicinato”, che sul territorio verrà segnalato da un’apposita cartellonistica stradale, potrà essere integrato con i sistemi di videosorveglianza adottati da Comuni.
Il protocollo, che è già attivo a Empoli, Castelfiorentino e Fucecchio, è aperto e potrà essere esteso agli altri Comuni del territorio metropolitano. Ha durata di tre anni e ogni semestre si procederà ad una verifica congiunta dello stato di attuazione e dei risultati raggiunti.
Articolo di Benedetta Marziali