Ieri mattina si è svolto il concorso per l’accesso al corso di formazione specifica in medicina generale – triennio 2017/2020. Il concorso, rivolto a medici laureati, permette ai vincitori di accedere alla specializzazione per poter diventare medico di famiglia. Il concorso si svolge in un’unica giornata e alla stessa ora su tutto il territorio nazionale ed è organizzato dagli uffici regionali. Per la Toscana quest’anno hanno presentato domanda di partecipazione 928 medici, a fronte di 813 presenze reali. L’alta affluenza è dovuta allo slittamento del concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione mediche universitarie, organizzato dal Miur.
Rispetto agli anni precedenti i medici che si sono presentati a svolgere la prova sono quasi raddoppiati. Lo sforzo organizzativo di Regione Toscana ha permesso uno svolgimento assolutamente regolare e senza intoppi. Il concorso si è svolto nei locali della Fortezza da Basso. I candidati, accolti all’ingresso da un efficiente servizio di accoglienza e di riconoscimento, hanno avuto accesso alla sala nei tempi programmati, così che è stato possibile, grazie anche all’uso di nuovi strumenti tecnici, dare avvio alla prova alle ore 10.00, come previsto dalla normativa a livello nazionale.
“Anche quest’anno Regione Toscana si è fatta carico di organizzare al meglio il concorso di accesso al corso per diventare medici di famiglia – è il commento dell’assessore al diritto alla saluteStefania Saccardi -, pur nella difficoltà dell’aumento dei partecipanti, ma assicurando comunque uno svolgimento regolare e in una atmosfera positiva per tutti. Presto ci sarà un cambiamento generazionale nella medicina di famiglia e quindi auguro a tutti i candidati di scegliere la specializzazione in base ad una forte spinta professionale, per divenire presto ulteriori elementi di qualità del nostro Servizio Sanitario Regionale”.
Il corso triennale di formazione specifica in medicina generale, organizzato da Regione Toscana, prevede 80 posti, suddivisi tra le sedi di Firenze, Pisa e Siena ed inizierà entro il mese di dicembre 2017.
La figura del medico di famiglia è centrale per il SSR, anello di congiunzione tra l’assistenza ospedaliera e territoriale, ancora di più alla luce dei trend di invecchiamento della popolazione e delle nuove politiche organizzative.