

“Disagi e ritardi non solo per la neve dei primi giorni di marzo, ma sopratutto per gli inchini all’Alta Velocità all’ingresso in Direttissima, così che i pendolari del Valdarno si sentono presi in giro dalla media mensile di puntualità (che secondo Trenitalia è ottima, al 98,7% per la linea aretina) quando i due treni più frequentati quotidianamente sono stati in ritardo dal 75% all’80% dei casi, monitorati dal comitato sempre nel mese di marzo”. Lo afferma il portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima , Maurizio Da Re, contestando ancora una volta Trenitalia sui dati mensili dei ritardi e dell’affidabilità dei treni sulla linea aretina e sul mancato bonus ordinario per i rimborsi, pari al 20% del costo dell’abbonamento.
“Lo sconto del 10% sull’abbonamento di maggio come bonus per la neve e il maltempo di inizio marzo è valido per tutti i pendolari della Toscana – sottolinea il portavoce del comitato – ma i 7 euro di sconto per i pendolari del Valdarno è una sorta di ‘premio di consolazione’, visto che i disagi sono stati per tutto il mese, così come nei mesi e anni precedenti e come in futuro”.
Il portavoce del Comitato riferisce dei risultati del monitoraggio in marzo dei due treni più usati ogni giorno dai pendolari del Valdarno: il 6604 della mattina presto e del 3165 di fine pomeriggio.
Secondo il monitoraggio il 6604, Chiusi-Pistoia è arrivato alla stazione di Firenze Campo di Marte entro i 5 minuti, rispetto all’orario previsto delle 7.30, nel 20% dei casi, fra i 6 e i 15 minuti di ritardo nel 70%, e oltre i 16 minuti nel 10% dei casi, con ritardi massimi registrati di 24 e 34 minuti. Invece il treno 3165 Firenze-Foligno, con fermata programmata a Montevarchi alle 18.50, è arrivato entro i 5 minuti nel 25% dei casi, fra i 6 e i 15 minuti di ritardo nel 50%, e oltre i 16 minuti nell’altro 25% dei casi, con punte massime di ritardo di 29 e 46 minuti.
“La media di marzo sull’affidabilità dei treni sulla linea aretina indicata da Trenitalia – incalza il portavoce del comitato – è in netto contrasto con i ritardi vissuti e percepiti da migliaia di pendolari del Valdarno, perchè Trenitalia calcola la media di tutti i treni della linea aretina, anche di quelli cosiddetti lenti e di quelli poco frequentati, e in base a tempi di percorrenza allungati, con recuperi dei ritardi nelle stazioni finali di arrivo (Arezzo per i treni lenti o Roma), e non considera i treni da e per Foligno, molto usati dai pendolari del Valdarno, ma di competenza dell’Umbria. Non è un caso – si indigna Da Re – se è almeno una decina di anni che non scattano i bonus ordinari per i pendolari del Valdarno sulla linea aretina, mentre su altre linee della Toscana gli ultimi bonus risalgono al 2015 (soprattutto per Prato-Bologna e Porrettana)”.
Infine il portavoce del comitato punta il dito contro il contratto di servizio in vigore fra Regione Toscana e Trenitalia. “Possibile che da contratto sia previsto il calcolo dei ritardi dei treni per Roma anche alla stazione intermedia di Montevarchi, ma i relativi dati non vengono resi pubblici e non sembrano neppure utilizzati per le medie mensili da Trenitalia? E perchè non verificare a Montevarchi anche i ritardi dei treni per Foligno?”, conclude Da Re.