Tra il 2005 e il 2016, in 23 città italiane, le ondate di calore hanno causato 23.880 morti con un vero picco a Roma, dove dal 2000 sono morte circa 7700 persone per ragioni attribuibili a ondate di calore. Tra i più colpiti anziani e malati, specialmente quando le temperature diurne superano i 35′ C e quelle notturne non scendono sotto i 25′ C. Sono solo alcuni numeri del dossier Legambiente sugli impatti dei cambiamenti climatici che stanno trasformando l’Italia, presentato in questi giorni. Particolarmente calda l‘estate 2017, quella col mese digiugno più caldo degli ultimi 150 anni, segnata da un lungo periodico di siccità, intense ondate di calore e poi piogge torrenziali come quella tragica che colpì Livorno. Lo scorso anno i quattro principali bacini idrografici italiani (Po, Adige, Arno, Tevere) hanno registrato una riduzione complessiva del 39% delle portate medie annue rispetto al trentennio 1981-2010. Il Lago di Bracciano ha registrato un abbassamento di 160 centimetri, mentre a Roma e’ caduto l’82% di pioggia in meno. “Quella delle ondate di calore- commenta Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale Legambiente- e’ una questione molto studiata e dibattuta a livello internazionale. Occorre accelerare il passo nelle politiche climatiche, superando la frammentazione di interventi tra i diversi ministeri attraverso una cabina di regia sulle strategie climatiche” .
Notizia tratta dal sito www.dire.it