Bekaert, Chiassai porta in approvazione un ordine del giorno: “Tenere alta l’attenzione sulla vicenda e chiedere l’interesse del Governo anche dai Consigli Comunali”

Dopo la partecipazione alla grande manifestazione pubblica del 29 giugno scorso a Figline Valdarno per testimoniare direttamente la vicinanza ai 318 dipendenti della Bakaert che rischiano il posto di lavoro, il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini presenta un ordine del giorno sulla vicenda che sarà portato in approvazione nel consiglio comunale del 13 luglio.

“Dobbiamo continuare a fare sentire la nostra voce, a tenere alta l’attenzione sul rischio della chiusura dello stabilimento Bakaert – afferma il Sindaco Chiassai Martini I consigli comunali del Valdarno devono esprimersi sulla vicenda chiedendo con forza che il Governo nazionale continui ad interessarsi sulle prospettive di una produzione, che rappresenta un’eccellenza per il territorio con 60 anni di storia, e sul futuro dei lavoratori e delle loro famiglie. La decisione della multinazionale, dettata da esigenze di delocalizzazione, costituisce motivo di grande allarme sociale e preoccupazione per tutti, con pesanti ripercussioni sulle comunità locali.

Per questo motivo, ritengo opportuno che anche da Montevarchi parta una dura condanna all’arroganza tenuta dalla dirigenza Bakaert, ribadita ancora nell’ultimo incontro del 5 luglio al MISE, alla presenza del Ministro Di Maio. In quell’occasione la multinazionale ha confermato il rifiuto ad aprire qualsiasi forma di trattativa per rimediare alla drastica decisione di chiudere il sito valdarnese, con un comportamento privo di principi etici e sociali in materia di lavoro. Ritengo che sia anche doveroso fare sentire ai lavoratori Bakaert di Montevarchi, e non solo, tutta la nostra solidarietà per il trattamento che stanno ricevendo, considerando che non più tardi di tre mesi fa che, ai tavoli istituzionali presso Regione e Ministero, l’azienda si era detta convinta di mantenere a Figline Valdarno la sede del reparto Ricerca e Sviluppo garantendo un futuro allo stabilimento.

Vogliamo manifestare il nostro sostegno per la determinazione e il cuore che i dipendenti, le rappresentanze sindacali, le istituzioni stanno continuando a mettere in quella fabbrica dove gli impianti hanno continuato a funzionare in questi giorni grazie alla professionalità e alla responsabilità dei lavoratori. Occorre tuttavia sollecitare l’intervento del Governo centrale e del Parlamento affinché venga adottata ogni misura possibile per arginare e disincentivare il fenomeno della delocalizzazione e della “svendita” del “Know-how” italiano con drammatiche conseguenze sull’economia del Paese e sulla vita dei cittadini. Non meno importante la richiesta di riformare quanto prima la normativa sul mercato del lavoro, viste le tutele inferiori sui procedimenti dei licenziamenti collettivi, disegnando anche più idonee forme di armottizzazione sociale della perdita del lavoro, prevedendo che, in materia di imposte e tributi, gli enti locali, di fronte all’emergenza della perdita del lavoro, possano attivare forme agevolative dirette e/o indirette a favore dei soggetti colpiti e dei loro nuclei familiari con contribuzione a carico dello Stato”

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