Un gradito ritorno in Italia di specie a rischio estinzione, l’occasione e’ festeggiare i 50 anni di attivita’ di uno zoo. Nello specifico due Okapi, Azizi ed Elani, da ieri hanno ufficialmente preso ‘casa’ al parco zoo di Falconara. Le giraffe della foresta, simbolo della Repubblica democratica del Congo, provengono rispettivamente dal ‘Bioparc’ di Doue la Fontane in Francia e dallo zoo tedesco di Wuppertal: Azizi e’ un maschio di otto anni mentre Elani una femmina di un anno e mezzo. Sono arrivati a Falconara, unica struttura in Italia in cui e’ presente questa specie, nelle scorse settimane ed hanno seguito un periodo di ambientazione. Superata brillantemente la fase di ‘transizione’ l’altro giorno e’ stata inaugurata la nuova ala dello zoo che ospitera’ i due animali, descritti come timidi e simpatici, caratterizzati dal corpo di colore marrone scuro, con strisce bianche orizzontali sulle cosce e sulle parti terminali delle zampe. Un grande reparto di 1.000 metri dove le due giraffe della foresta, tornate in Italia dopo 60 anni, vivranno in ambienti separati fino al compimento dei 3 anni di Elani (l’eta’ di raggiungimento della maturita’ sessuale).
“Falconara e’ stato scelto tra 20 candidati in Europa per il mantenimento in cattivita’ della specie che torna in Italia dopo 60 anni- spiega Gioia Gaiot, responsabile dello staff didattico dello zoo di Falconara-. I due okapi sono per noi motivo di orgoglio, ma lo zoo non si ferma qui ed ogni giorno e’ pronto a rinnovarsi per essere sempre all’avanguardia”. La struttura marchigiana, infatti, e’ stata scelta dall’Eaza (‘European association of zoos and aquaria’) per prendersi cura e mantenere in cattivita’ questa specie, parente piu’ prossima della giraffa, minacciata di estinzione. Nel 2013 e’ stato stimato che la popolazione dell’okapi in natura e’ diminuita del 50% in soli 15 anni. Il ruolo degli zoo e’ dunque centrale per salvare e proteggere la specie. “Con l’arrivo della coppia di okapi- dice Gloria Svampa dell’Uiza (Unione italiana zoo e acquari)- il parco zoo di Falconara si affaccia al nuovo millennio ed entra a far parte del ristretto numero di quelle prestigiose strutture, come gli zoo di Houston, New York e Londra, che ospitano questa specie tra le piu’ minacciate di estinzione in natura”.
Lo zoo di Falconara, che mediamente ogni anno registra 50mila presenze provenienti soprattutto dal resto delle Marche e da altre regioni, ha aperto i battenti nel 1968. E da allora e’ diventato, anche grazie alla collaborazione con il mondo universitario (gli Atenei di Torino, Perugia e Camerino), un punto di riferimento per la ricerca scientifica e per l’educazione alla bio-diversita’. Ma non solo. “Questa struttura- dice l’assessore regionale al Turismo delle Marche Moreno Pieroni- che era gia’ conosciuta fuori dai confini marchigiani dimostra di essere un’eccellenza e, con l’arrivo degli okapi, ci offre un’opportunita’ in piu’ di promuovere in Italia e all’estero l’offerta turistica della regione”.
Lo zoo si estende per circa 60mila metri quadrati su una collina di Falconara Marittima. Di proprieta’ privata la struttura e’ impegnata nella conservazione delle specie minacciate di estinzione e nel promuovere la cultura della biodiversita’ attraverso la partecipazione a programmi di educazione e ricerca. Il parco svolge anche un ruolo di Centro didattico di riferimento per scuole e famiglie. Dagli anni ’80 lo zoo di Falconara e’ membro dell’Unione italiana zoo e acquari (Uiza), che conta 17 associati e si propone di promuovere in Italia l’idea delle strutture zoologiche come strumento di conservazione, educazione naturalistico-ambientale e ricerca scientifica. Dal 2006 Falconara fa anche parte dell’Eaza, l’associazione che riunisce i migliori zoo e acquari a livello europeo e sviluppa programmi di riproduzione controllata, promuovendo la collaborazione tra gli associati per la ricerca scientifica e progetti di conservazione in natura. La struttura ospita piu’ di 200 esemplari di 49 specie (mammiferi, uccelli, rettili e anfibi): 18 specie sono classificate secondo la ‘Red list dell’Iucn’ da vulnerabili a estinte in natura. Il mantenimento delle specie minacciate e’ una delle sfide raccolte dal parco che, dal 2001, ha finanziato piu’ di 10 progetti di conservazione stanziando circa 15mila euro negli ultimi cinque anni. Tre attualmente i progetti di conservazione seguiti: il ghepardo, la giraffa e appunto gli okapi. Insomma “lunga vita” ad Azizi ed Elani.
Notizia tratta dal sito www.dire.it