“Il carcinoma mammario in Italia rappresenta la prima causa di morte femminile per tumore ed è la neoplasia più diagnosticata nel sesso femminile. Per il 2018 risulta il tumore più diagnosticato, con 52mila nuovi casi, ma la sopravvivenza a 5 anni è elevata. L’87% delle donne sopravvive alla malattia. Sappiamo poi che se la neoplasia alla mammella viene individuata nelle fasi iniziali, la sopravvivenza allora supera di molto anche il 90%”. Lo ha dichiarato, all’agenzia Dire, Stefania Gori, presidente Aiom.
“È un invito alle donne tra i 50 e i 69 anni ad aderire agli screening e stare attente alle anomalie. Inoltre- ha proseguito Gori- i progressi nelle terapie hanno fatto in modo che oggi ci siano tanti importanti risultati e anche nuove speranze come l’immunoterapia. Un recente studio presentato all’Esmo di Monaco pochi giorni fa ha evidenziato una sopravvivenza importante”.
Traguardi raggiunti e nuove sfide
‘Carcinoma mammario, traguardi raggiunti e nuove sfide’. E’ il titolo dell’incontro promosso nei giorni scorsi dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) a Roma, in cui sono emersi dati interessanti. Una dieta troppo ricca di grassi, ad esempio, aumenta fino al 24% il rischio di recidiva di tumore alla mammella. Una equilibrata alimentazione e un giusto stile di vita sono determinanti nella prevenzione e nel rischio di recidiva. Anche stime inglesi e americane confermano che il 50% dei tumori potrebbe essere evitato attuando uno stile di vita sano e dinamico. Con solo 150 minuti di attività fisica a settimana scende del 25% la mortalità per tumore alla mammella in pazienti che hanno già ricevuto una diagnosi rispetto alle sedentarie.
Al contempo ‘guadagnare’ cinque chilogrammi di peso in eccesso aumenta del 13% la mortalità per neoplasia. Bisogna porre attenzione al fumo di sigaretta. Anche le donne che hanno smesso di fumare possono presentare un rischio di ricomparsa della patologia. Da qui la necessità di informazione e prevenzione. “Il tumore alla mammella è la causa di mortalità più frequente tra le donne. E’ importante sottoporsi agli screening, e purtroppo al Sud Italia la percentuale è ancora bassa” ha dichiarato Stefania Gori, presidente Aiom.
E l’Aiom ha messo online il nuovo sito della Fondazione con una sezione ‘Dove mi curo‘ che evidenzia tutti i centri oncologici accreditati in Italia a cui le pazienti possono rivolgersi. “Uno dei discorsi da affrontare- ha aggiunto Gori- è il rischio di recidiva. Sicuramente attraverso delle terapie mirate, stili di vita adeguati e il fatto di essere normopeso si abbatte l’incidenza del tumore”.
Vi sono poi, in generale, molte campagne di prevenzione ma vanno incentivate le donne a sottoporsi a screening e a mammografia. Aiom raccomanda inoltre di essere attenti ai segnali ed eseguire anche l’autopalpazione. Questo è importante per tutti: anche a 70 anni ormai si hanno aspettative di vita decennali. Le donne giovani, poi, devono effettuare l’autopalpazione molto frequentemente al fine di conoscere la conformazione del proprio seno e intercettare le anomalie. Infine la ricerca, che svolge un ruolo fondamentale. E’ per questo che il convegno Aiom ha previsto momenti dedicati alle nuove frontiere di trattamento.
Tanti i nuovi casi di neoplasia ogni anno, 52.800 stimati nel 2018 nel nostro Paese, “ma il dato positivo è proprio che la sopravvivenza a 5 anni in Italia è superiore al resto d’Europa e questo è un vanto per il Servizio sanitario nazionale”, ha concluso la presidente Aiom.
Notizia tratta dal sito www.dire.it