Proprio mentre a Bonn iniziava l’United Nations climate change summit, il primo maggio, per la prima volta, in Germania la produzione di energia rinnovabile ha superato brevemente il fabbisogno di energia elettrica dell’intero Paese. A dirlo è l’agenzia federale tedesca Bundesnetzagentur (BNetzA) secondo la quale durante il ventoso e soleggiato primo maggio tedesco la produzione di energia rinnovabile ) alle 13:00 ha raggiunto i 53.987 megawattora (MWh, mentre il consumo era di 53.768 MWh. I dati ufficiali suggeriscono che che in Germania il primo maggio la produzione di energia rinnovabile ha superato il consumo per circa due ore e mezza.
Il ministro dell’economia e dell’energia della Germania, Peter Altmaier, ha scritto su Twitter che è «fantastico» che la Germania sia stata in grado di coprire la sua domanda di energia elettrica con le rinnovabili e ha annunciato che ora la priorità è quella di una rete di distribuzione intelligente per sfruttare akl massimo le rinnovabili.
La Germani aveva coperto molto brevemente il suo fabbisogno di elettricità anche il primo gennaio – un altro gioro festivo – quando l’energia eolica aveva coperto l’85% della domanda. Ma i dati presentati dalla BNetzA sono ancora preliminari e gli analisti non sono d’accordo sull’accuratezza di determinate misurazioni della domanda e dell’offerta. Ciò significa che, a seconda della metodologia e dell’accuratezza dei dati, la quota effettiva delle rinnovabili potrebbe essere stata inferiore al 100%,.
Secondo il think tank energetico Agora Energiewende, è stato il grande aumento della produzione di energia eolica a far schizzare verso l’alto la quota delle rinnovabili della Germania sul consumo totale di energia, fino a raggiungere il record del 36,1% nel 2017, con un aumento del 3,8% rispetto al 2016, Il numero crescente di pale eoliche e molto vento hanno fatto in modo che l’energia eolica superasse per la prima volta quella prodotta con le centrali a carbone e con il nucleare.
Nonostante questo, nel 2017 le emissioni totali della Germania sono rimaste stabili per il terzo anno consecutivo, perché vengono utilizzati più petrolio e gas per i trasporti, il riscaldamento e l’industria.
La Germania ha fatto della protezione del clima una delle priorità dalla sua Energiewende con una doppia fuoriuscita dai combustibili fossili e dall’energia nucleare verso un sistema energetico basato sulle energie rinnovabili. Ma a ottobre il ministero dell’ambiente tedesco ha avvertito che le alte emissioni delle centrali a carbone e dei trasporti rischiano di non far rispettare gli impegni climatici presi dalla Germania per il 2020 con un margine più ampio di quanto previsto in precedenza. Secondo i calcoli del ministero, le emissioni di CO2 tedesche saranno di circa il 32% inferiori ai livelli del 1990, l’8% in meno dell’obiettivo ufficiale di ridurre le emissioni del 40% Il ministero ha detto che un fallimento di questa portata sarebbe «un disastro per la reputazione internazionale della Germania come leader climatico». Secondo gli esperti, l’unica opzione che resta alla Germania per ridurre drasticamente le emissioni a breve termine è quella di chiudere le sue sporche centrali elettriche a lignite.
Invece, con la rapida crescita delle energie rinnovabili, la Germania ha già raggiunto l’obiettivo di aumentare la sua quota di consumo energetico pulito al 35% entro il 2020. Ambientalisti e scienziati chiedono di accelerare ulteriormente la diffusione delle rinnovabili in nome della protezione del clima, mentre le grandi multinazionali energetiche tedesche ribattono che questo farebbe aumentare i costi dell’elettricità e minerebbe la competitività internazionale del settore.
Notizia tratta dal sito www.greenreport.it