Una carta dei diritti in dieci punti per proteggere i bambini coinvolti nella separazione dei genitori. A presentarla è stata la Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Filomena Albano, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Roma. Si va dal diritto “ad amare e essere amati da entrambi i genitori e di mantenere i loro affetti” a quello “di continuare ad essere figli e vivere la loro età”; dal “diritto di essere informati e aiutati a comprendere la separazione dei genitori”, a quello “di essere ascoltati e di esprimere i propri sentimenti”. E ancora, secondo il documento i ragazzi non devono subire pressioni da parte dei genitori e non devono essere coinvolti nei conflitti di questi ultimi. I figli devono veder rispettati i loro tempi e di essere preservati dalle questioni economiche. Infine, devono essere coinvolti nelle scelte che li riguardano e queste devono essere condivise da entrambi i genitori.
Il testo della ‘Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori’ è stato messo a punto dopo diverse audizioni da un’apposita commissione insediata, su iniziativa della Garante, lo scorso aprile. Sono stati quindi ascoltati 16 esperti, scelti in ambito giuridico, sociale, psicologico e pedagogico. Esperti e commissione hanno riflettuto in particolare su elementi come la bigenitorialità, i comportamenti auspicabili da parte dei genitori e quelli da evitare. Si sono interrogati sulle esigenze dei figli, sulla necessità di ascoltarli, di riportare loro le decisioni prese e di farli partecipare a queste ultime.
Un passaggio particolare del processo che ha portato alla redazione della Carta ha coinvolto la Consulta dei ragazzi, che hanno dato un contributo significativo alla stesura del documento. La consulta è costituita da 18 under 17, 9 maschi e 9 femmine, provenienti da scuole medie e superiori, rappresentanze studentesche, gruppi scout, oratori e federazioni sportive. I principi fondanti della Carta sono ispirati alla convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. “Il documento promuove la centralità dei figli proprio nel momento della crisi della coppia- ha spiegato la Garante Albano- I genitori, anche se separati, non smettono di essere genitori. I figli devono poter stare al centro della vita di questi ultimi che devono essere un riferimento e le prime persone a cui il figlio pensa di rivolgersi in caso di difficoltà e per condividere gioia ed entusiasmo. Per aiutare i figli bisogna renderli consapevoli che nel cuore e nella testa si ha un posto per loro”.
Notizia tratta dal sito www.dire.it